Un destino migliore, il primo film di Gaetano Di Lorenzo: al cinema dal 28 novembre

Una seconda possibilità, una visione del mondo da un’altra prospettiva perché occorre comprendere quando è giunto il momento di cambiare la propria vita, uscendo da ambienti tossici, malavitosi e che ci tarpano le ali. Perché? Ovviamente perché tutti aspiriamo ad avere “Un destino migliore”.

Questo il titolo del film, opera prima, del regista, Gaetano Di Lorenzo. Prodotto da Francesco Paolo Montini, Movie Factory Roma con il supporto della Sicilia Film Commission. Sceneggiatura di Gaetano Di Lorenzo e Maria Montalto.

“Un destino migliore” sarà presentato, alla stampa, presso il Cinema Lux di Palermo, in via Francesco Paolo Di Blasi, 25, lunedì 27 novembre, alle 12:00. Saranno presenti gli attori Stefania Blandeburgo, Matteo Aluia, Giuditta Perriera, Lia Ceravolo, Francesco Glaviano e il produttore, Francesco Paolo Montini.

Il film sarà, invece, presentato al pubblico martedì 28 novembre, alle 20:45, presso il Cinema Lux di Palermo. Presenti, in sala, il regista, il cast e il produttore, Francesco Paolo Montini.

Nel cast anche Maurizio Bologna, coraggioso avvocato dei Catalano. Partecipazione straordinaria, poi, di Pino Maniaci.

La Trama

“Un destino migliore” racconta la storia di Luisa, interpretata da una brillante Stefania Blandeburgo, donna forte che vive il suo mestiere di insegnante, come una vera vocazione. Da sempre impegnata ad aiutare gli alunni più bisognosi, augura a tutti i suoi allievi, spesso vittime degli ambienti malavitosi in cui vivono “Un destino migliore”. In una scuola media di periferia, Luisa ha incontrato, anni prima, Giovanni, ragazzo volenteroso che ha abbandonato gli studi, dopo che il padre è stato condannato per omicidio.

Luisa decide, allora, di dare ripetizioni private al ragazzo, finito agli arresti domiciliari, affinché possa diplomarsi con la speranza di toglierlo dalla strada e regalargli un avvenire diverso. Compito assai complicato, viste le reticenze del ragazzo, il suo carattere indomito e le sue pericolose amicizie. Dinamiche che, però, non faranno arrendere Luisa, che, sebbene ci sia chi le suggerisce di “non aiutare chi non vuole essere aiutato”, non demorde dal suo intento.

L’ambientazione

Il film è ambientato nel quartiere Zen di Palermo. Ed è una costante contrapposizione tra la volontà di cambiamento e la difficoltà di venire fuori da certe situazioni. La lotta di Luisa per far accettare le sue scelte alla famiglia, ai colleghi si accosta, così, alla lotta interiore di Giovanni, che vuole una rivincita al destino ereditato, ma da cui è difficile distaccarsi completamente.

Alcune riprese sono stata effettuate anche presso l’istituto Superiore Majorana di Palermo e l’Università degli Studi di Palermo. Ma anche presso gli studi di Tele Jato, a Partinico. E, sempre a Partinico, in un’officina e al centro commerciale “Le Fontane.

Il cast

Per Stefania Blandeburgo, che, nel film, interpreta Luisa: “L’insegnante è colui/colei che “incide”, imprime con dei segni, dal latino “in-signo”. Mi sono presentata a Luisa con grande gioia ma anche imbarazzo. Io e lei abbiamo in comune la testardaggine, la curiosità e nonostante tutto, l’ottimismo e la speranza. Sono i ragazzi la speranza, il futuro. Come nei laboratori di teatro o di recitazione, chi insegna o, meglio, cerca di trasmettere un sapere, ha a che fare con materia delicata fragile e sensibilissima. Un docente, che sia di teatro, di calcio o tradizionale ha una responsabilità grande. Luisa mi ha dato lezione di pazienza o, meglio, di tenacia: lei ha accolto la mia impulsività. Ho, volutamente, solo sbirciato durante le riprese. A dispetto del mio mestiere sono molto insicura e lo specchio mi imbarazza.  Ma so, per certo, che ogni emozione, tensione, risata, ma anche lacrima sorriso o stanchezza siano state condivise da una troupe artistica e tecnica fatta da grandi professionisti che però sono prima grandi Persone. Piacerà o no, Luisa con le sue insicurezze e la sua passione, me la porto dentro come un bel pezzo della mia collezione di personaggi”.

Per Maurizio Bologna, interprete dell’avvocato della famiglia Catalano: “Non ho ancora visto il film, ma ne ho letto tutta la sceneggiatura, che tratta temi particolari e forti nella narrazione di vita reale che racconta. Il mio contributo al film è stato fortemente voluto dal desiderio del regista Gaetano Di Lorenzo. Ho girato due scene interpretando l’Avvocato della Famiglia Catalano, che resta estasiato dal coraggio e dallo spirito di abnegazione della professoressa, Luisa, che decide di avvicinarsi e dedicare il suo tempo ad un ragazzo difficile che sicuramente vive una dimensione della vita molto diversa dalla sua. L’avvocato si lascia prendere dal sentimento positivo che la professoressa nutre per questo progetto difficile ma nobile.  L’evoluzione del racconto lo scopriremo nella pellicola che Di Lorenzo ha confezionato per raccontare il tutto”.

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