Pesca e borghi costieri, a Palermo la presentazione del “REIMAR”

Uno strumento fondamentale per la conoscenza e la valorizzazione dell’ingente patrimonio culturale, materiale e immateriale, che racconta la storia delle comunità marinare dell’isola

La Legge Regionale 9 del 2019 ha introdotto in Sicilia il “REIMAR”, ovvero il Registro delle Identità della Pesca Mediterranea e dei Borghi Marinari. 
Uno strumento fondamentale per la conoscenza e la valorizzazione dell’ingente patrimonio culturale, materiale e immateriale, che racconta la storia delle comunità costiere dell’isola. 
A Palermo, martedì 9 maggio, è in programma la presentazione del Registro, nella Sala Conferenze del Dipartimento degli Affari Extraregionali della Regione Siciliana, in via Generale Magliocco 46,  alle 11:30. 
Un’importante occasione per conoscere in maniera approfondita il prezioso tesoro racchiuso nei borghi marinari isolani
Strutture urbane, abitazioni dei pescatori, edifici delle tonnare fisse – i cosiddetti “mafaraggi o mafaràtici” – sono parte integrante di uno scenario di rara bellezza, che comprende anche gli opifici per la lavorazione, la salagione, l’affinamento e la conservazione dei prodotti ittici “macasenidusalatu”. 
Senza dimenticare tutte le testimonianze che, a partire dagli attrezzi tipici della pesca artigianale e dai tradizionali metodi di conservazione, illustrano la quotidianità degli abitanti della costa. 
Un microcosmo complesso in cui saperi, miti e leggende incrociano espressioni e celebrazioni rituali legate al mare

GLI OBIETTIVI DEL “REIMAR” 

Da un lato, ci sono le finalità di natura economica, quali il pieno riconoscimento delle potenzialità produttive della pesca. 
Dall’altro, e non sono meno importanti, i risvolti di tipo culturale che il Registro delle Identità della Pesca Mediterranea e dei Borghi Marinari racchiude: in primis, la divulgazione delle tradizioni delle antiche maestranze del mare. 
E, naturalmente, la salvaguardia della biodiversità marina autoctona. 
Il “REIMAR”, dunque, rappresenta un trait d’union tra il passato e il futuro della pesca siciliana: un collegamento importante perchè, come sottolinea il dirigente generale del Dipartimento della Pesca Mediterranea Alberto Pulizzi, “un popolo che non ha memoria non ha speranze”. 
“Valorizzare i borghi marinari – afferma – significa garantire la continuità della nostra tradizione nel settore sotto tutti i punti di vista”. 
Ovvero, dalla lavorazione del pescato alla gestione degli attrezzi. 
“A ciò si aggiunge – precisa il dirigente generale – che la conoscenza e la valorizzazione sono utili per capire il nuovo mondo della pesca“. 
“I borghi marinari – conclude Alberto Pulizzi – sono il punto di partenza, un universo prezioso che intendiamo sostenere”. 

L’ ELEMENTO IDENTITARIO 

Il “REIMAR” rappresenta un’ occasione per contribuire alla conservazione del patrimonio correlato alla pesca marittima ma anche un’opportunità per creare sviluppo e nuovi posti di lavoro in un settore strategico quale il turismo
Tante, inoltre, sono le potenziali sinergie che potrebbero determinarsi tra pubblico e privato, all’insegna di una maggiore coesione sociale. 
Al centro, dunque, ci sono la promozione e la valorizzazione della storia dei borghi marinari, della pesca e dei prodotti ittici in chiava identitaria
Proprio attraverso l’identificazione dei borghi marinari e delle loro risorse, materiali e immateriali, il Registro delle Identità della Pesca Mediterranea e dei Borghi Marinari intende delineare e portare aventi strategie di sviluppo, creando al contempo nuove opportunità nell’ambito delle attività innovative complementari alla pesca. 

I BORGHI MARINARI COINVOLTI E L’ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO 

Il Registro delle Identità della Pesca Mediterranea e dei Borghi Marinari è finanziato dal PO FEAMP 2014-2020 – Priorità 4 – Sviluppo Locale di Partecipativo (CLLD) nel settore della pesca – Misura 4.64 Attività di Cooperazione CUP: G87B19000130009 CIG: 9119238941. – Progetto IMAGO Siciliae – Codice 01/ACO/19.
I borghi marinari che contraddistinguono il paesaggio della costa siciliana lunga più di millecinquecento chilometri, costituiscono una risorsa considerevole e un’ eredità da tutelare e valorizzare.
Nel corso dei lavori si presenterà una prima ricognizione, effettuata da iWORLD ETS in collaborazione con i FLAG (Fisheries Local Action Groups) /Gruppi di Azione Costiera della Sicilia, risultata nell’identificazione di sedici borghi marinari in tutte e nove le province e delle loro risorse più rilevanti.
Si tratta di Aci Trezza, Borgate di Acireale, Bonagia, Castellammare del Golfo, Cefalù, Favignana, Isola delle Femmine, Lipari, Marinella di Selinunte, Marzamemi, Portopalo di Capo Passero, Riposto e Torre Archirafi, San Vito Lo Capo, Borgate di Santa Flavia, Sciacca e Sferracavallo.
L’elenco dei borghi non è esaustivo e rappresenta un percorso in progress : ciò significa che altri borghi marinari rispondenti ai criteri richiesti e interessati a essere inseriti nel “REIMAR” possono compilare la domanda online che troveranno sul sito www.reimar.it.
Il “REIMAR” è articolato in sei sezioni integrate: Borghi marinari, Saperi del mare, Celebrazioni rituali, Espressioni tradizionali e spazi culturali, Tonnare fisse, costruzioni e manufatti tradizionali e Musei del mare.
La struttura del “REIMAR” nella versione attuale, elaborata e redatta da iWORLD ETS, prende le mosse dal progetto di cooperazione “I.M.A.G.O. (acronimo di “Itinerari Mare, Arte, Gusto, Ospitalità”) Siciliae”, finanziato dall’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea – Dipartimento della Pesca Mediterranea – e dal FLAG GAC “Il Sole e l’Azzurro tra Selinunte, Sciacca e Vigata”, ente capofila del progetto. 

LE RIFLESSIONI DI GIOVANNI BORSELLINO E LUCIO TAMBUZZO 

L’attivazione del “REIMAR” rappresenta lo spirito e la sintesi del progetto di cooperazione “IMAGO Siciliae”, nato con l’obiettivo di valorizzare in maniera univoca i territori e le peculiarità dei FLAG aderenti.
Lo afferma Giovanni Borsellino, direttore de “Il sole e l’azzurro”, evidenziando come il Registro punti a far conoscere al potenziale visitatore i borghi marinari siciliani con tutte le loro ricchezze storiche, culturali e ambientali, sia materiali che immateriali.
“Ritengo sia già maturo il momento – sottolinea – di concepire ulteriori sforzi per un’azione sempre più unitaria che vada oltre il campanilismo territoriale e metta al centro la Sicilia nel suo complesso”.
In considerazione del fatto che il “REIMAR” segue le direttive operative della Convenzione UNESCO per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale risalente al 2003, si è ritenuto essenziale che, a seguito dell’iscrizione di un borgo nel Registro, le successive istanze provenissero direttamente dai detentori di tradizioni e saperi orali.

Non solo individui, comunità e gruppi ma anche, a seconda del caso, singoli Comuni che faranno istanza al Dipartimento della Pesca Mediterranea, in qualità di Ente gestore del Registro, attraverso il sito www.reimar.it.
La Commissione di Valutazione nominata dal Dipartimento della Pesca Mediterranea della Regione Siciliana effettuerà un’analisi della documentazione presentata e si pronuncerà sull’iscrizione del borgo candidato.
L’obiettivo è arrivare alla certificazione dei “Borghi Marinari di Sicilia”.
“Dopo aver elaborato il Registro delle Eredità Immateriali della Regione Siciliana e il Registro delle Eredità Immateriali dei Paesi del Mediterraneo –  dice Lucio Tambuzzo, presidente iWORLD ETS  –  è un grande onore contribuire alla redazione del Registro delle Identità della Pesca Mediterranea e dei Borghi Marinari”.
“Inoltre – aggiunge Lucio Tambuzzo, che è anche coordinatore del progetto di ricerca “REIMAR” – ciò ci consente di identificare, in coerenza con i principi della Convenzione UNESCO del 2003, il complesso universo di saperi tradizionali, miti e leggende, che definiscono uno spazio culturale immateriale determinato dal costante dialogo millenario tra l’uomo e il divino, dalla paura e dal rispetto del mare”.

DIALOGO TRA I POPOLI E SVILUPPO SOLIDALE 

Il “REIMAR” consentirà di pianificare le future strategie di sviluppo locale e l’uso delle risorse finanziarie europee, mettendo in comunicazione gli abitanti dei territori che si affacciano sul Mediterraneo. 
Popolazioni che, come è noto, condividono pratiche comuni sviluppatesi nel corso dei secoli.
Il “Registro delle Identità della Pesca Mediterranea e dei Borghi Marinari” costituirà infatti un utile supporto per la programmazione di un’economia del mare che possa favorire la realizzazione di progetti innovativi di sviluppo sostenibile. 
Tra essi figurano musei diffusi, itinerari gastronomici e culturali ed esercizi commerciali nuovi e innovativi,  con la possibilità di creare nuovi posti di lavoro e favorire una maggiore coesione sociale.

 

Foto di Tamara Smekhova, Antonio Aiello, Andrea Avellone