Aeroporto di Catania, scontro tra il ministro Urso e il presidente Schifani: “Polemiche sterili”

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Polemiche sull’aeroporto di Catania, dopo la chiusura del terminal A dovuta all’incendio che si è verificato ormai una settimana fa. Una situazione che sta creando non pochi disagi anche allo scalo palermitano e che vede ora lo scontro tra il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso e il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani.

Aeroporto di Catania: “Una situazione intollerabile”

“La situazione è intollerabile, chiederò spiegazioni a Sac e Enac”, ha commentato il ministro. “Ormai è evidente che ci sia stata una mancata programmazione e che siano state carenti le verifiche sui programmi infrastrutturali, annunciati e mai realizzati – ha aggiunto -. Il danno al sistema produttivo della città e della Sicilia orientale è grave, sia per l’impatto immediato, e non solo sul campo turistico nel pieno della stagione, sia per quello reputazionale, che rischia di perdurare nel tempo”.

“È passata una settimana e ancora non è chiaro quando ritorneremo alla cosiddetta normalità. Né sappiamo cosa si intenda fare per recuperare i ritardi nel programmare lo sviluppo di un aeroporto ormai sovraccarico”, ha proseguito Urso. “Comprendo le proteste della associazioni di impresa e dei sindacati e anche il grande senso di responsabilità e di servizio del nuovo sindaco Enrico Trantino in una città che potrebbe diventare un polo di sviluppo nazionale ed europeo, questa situazione non è tollerabile”. In merito alle sollecitazioni pervenute dalle associazioni di imprese e dei sindacati, Urso ha fatto presente di aver interessato il viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Galeazzo Bignami, con delega al trasporto aereo. 

La replica di Schifani

“A differenza dei ministri Crosetto e Salvini, che con grande senso delle istituzioni e spirito di servizio si sono subito adoperati per contribuire alla riapertura dell’aeroporto di Catania, dopo l’incendio che ha distrutto parte del terminal A dello scalo, c’è chi, come il ministro Adolfo Urso, preferisce alimentare sterili polemiche adombrando dubbi su carenze infrastrutturali di un sistema aeroportuale che, ricordo al ministro, sino alla vigilia dell’incidente individuava in Fontanarossa un significativo hub internazionale, sia sotto il profilo dei movimenti aerei e passeggeri, che sulla qualità dei servizi di terra”. Così ha replicato il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.

“Come già avvenuto in occasione della riforma sulle Camere di commercio – ha aggiunto -, ancora una volta il ministro delle Imprese e del Made in Italy interviene in modo scomposto, più a tutela di vicende localiste che nell’interesse dell’intero popolo siciliano. Spiace constatare che lo stesso interventismo il ministro non lo abbia tempestivamente manifestato nei confronti della lobby delle compagnie aeree che ormai da mesi vessano i siciliani e i tanti turisti con tariffe da capogiro, laddove il mio governo ha inoltrato ben due ricorsi all’Antitrust e un esposto alla Procura di Roma”.

Per Schifani, “quanto accaduto a Fontarossa impone la più ampia cooperazione e l’impegno congiunto di tutte le istituzioni, così come già dimostrato dall’assoluta sinergia tra Regione Siciliana, Enav e Aeronautica Militare, che insieme all’Ast, azienda per il trasporto pubblico della Regione, da giorni si adoperano per ridurre i disagi dei tanti passeggeri in transito nello scalo etneo. Sono certo – conclude Schifani – che la stessa sinergia istituzionale si possa e si debba ritrovare tra tutti i rappresentati del governo Meloni e quello della Regione Siciliana”.

 

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