Soleri: “Mi ispiro a Vlahovic. Il mio prossimo gol con il Palermo in rovesciata”

Edoardo Soleri, centravanti del Palermo arrivato in rosanero nell’estate del 2021, ha rilasciato ai microfoni di “Starcasinò” un’ intervista nella quale si racconta. Passato, presente e futuro condensati in una lunga chiacchierata, nella quale l’attaccante di origini romane ha ripercorso l’ infanzia in Sudamerica, dove ha iniziato a muovere i primi passi della sua carriera calcistica, per arrivare poi a parlare della propria esperienza a Palermo e dei sogni futuri. Di seguito i passaggi più importanti dell’intervista.

Gli inizi in Brasile e l’esperienza con le giovanili della Roma

Ricordi della mia infanzia in Argentina e Brasile? In Argentina ero davvero piccolissimo – risponde Soleri –, sono andato lì appena nato e non ho avuto il piacere di giocare nella patria di Maradona. In Brasile ho iniziato a frequentare le scuole calcio e muovere i primi passi in questo sport. Mi è rimasta dentro le passione per il calcio di quei Paesi, come quelle che c’è da noi in Italia. Tre Nazioni che amano il calcio più di ogni cosa. Poi l’esperienza con la Primavera della Roma, con 36 gol in 37 gare. Ovviamente è trascorso un po’ di tempo – afferma -, ricordo con piacere la tripletta realizzata contro la Lazio. A Roma il derby è molto sentito anche a livello di settore giovanile, quindi se devo focalizzare un momento top scelgo quello“.

L’intuizione di mister Muzzi che mi spostò da centrocampista ad attaccante? A lui devo molto – risponde il centravanti del Palermo -, quando sono arrivato alla Roma è stato il primo tecnico che mi ha guidato. Fu una scelta figlia di una sua intuizione, non c’era particolare emergenza, ma lui da grande ex attaccante era convintissimo che potessi fare molto bene giocando davanti. Io sinceramente non ero molto convinto, ma alla luce dei fatti ci ha visto lungo il mister ed aveva ragione. Cosa mi è rimasto del mio bagaglio di centrocampista? Sicuramente la voglia di correre e lottare su tutti i palloni senza mai risparmiarmi”.

Riflessioni sul ruolo in campo

“La mia duttilità in avanti ed il mio ruolo preferito? Credo che da attaccante centrale riesco ad esprimermi meglioammette Soleri -, ho avuto la fortuna di avere allenatori che mi hanno schierato in più ruoli sul fronte offensivo e questo è un aspetto che sicuramente mi ha arricchito e mi ha fatto crescere professionalmente. Nel calcio moderno bisogna essere versatili e saper ricoprire più posizioni per essere utile alla squadra. Perché ho scelto il numero 27? Mio fratello è appassionato di calcio argentino – prosegue l’attaccante romano – e mi ha suggerito di indossare la maglia che a Palermo portava un campione straordinario come Pastore. Ho visto che il Flaco ha regalato la sua maglia rosanero a Matteo Brunori, spero ce ne sia un’altra anche per me. A chi mi ispiro tra Vlahovic, Dybala e Lautaro? Sono tre top player, ma credo di somigliare e di ispirarmi di più a Vlahovic – afferma -. Prossimo gol con la maglia del Palermo? Sogno di realizzarlo in rovesciata”.

 

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