Palermo ricorda Rocco Chinnici e le vittime di via Pipitone Federico, Schifani: “Un modello che ha fatto scuola”

Cade oggi, 29 luglio, il 40esimo anniversario della morte di Rocco Chinnici, dei due uomini della sua scorta – il maresciallo Mario Trapassi e l’appuntato Salvatore Bartolotta – e di Stefano Li Sacchi, portiere dello stabile nel quale il giudice viveva in via Pipitone Federico. Proprio sul luogo dell’attentato, stamani si è svolta una cerimonia commemorativa, mentre ieri, nell’Aula Magna della Corte d’Appello di Palermo, si è tenuto il seminario che ha visto la presenza, tra gli altri, del presidente della Repubblica Sergio Mattarella (QUI LE FOTO).

Palermo ricorda Rocco Chinnici e le vittime di via Pipitone Federico

“Il giudice Chinnici ha ideato con lungimiranza un sistema di investigazione moderno ed efficace consentendo allo Stato di poter avviare un processo di conoscenza, seria e approfondita, del fenomeno mafioso, quando ancora non esistevano i collaboratori di giustizia. Ha scritto una pagina indelebile nella storia del contrasto a Cosa nostra, che ha rappresentato il primo fondamentale tassello per un cambio di rotta nell’opera di repressione della criminalità organizzata. Il “pool” da lui creato è stato un modello che ha fatto scuola e che ancora oggi rimane un esempio virtuoso all’interno degli uffici giudiziari”. Così ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, presente stamani alla cerimonia.

“Quello di via Pipitone Federico – ha aggiunto – non fu solo un attentato contro un magistrato in prima linea, ma un vero atto di guerra della mafia contro lo Stato per le modalità plateali e stragiste con cui fu realizzato. Conservarne il ricordo e soprattutto tramandarlo alle giovani generazioni è certamente un dovere, per riconoscenza a Chinnici e per la società civile”.

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