Palermo, Aronica: “I rosanero ci devono credere, Corini…”

“Vedo un campionato di B molto equilibrato con tante squadre vogliose di conquistare la Serie A, come per esempio il mio Palermo. Credo, ad ogni modo, che il Parma abbia l’organico più competitivo per raggiungere la promozione diretta. Il secondo posto secondo me se lo giocheranno Cremonese e Venezia, le altre si daranno battaglia nei playoff”. Queste le parole di Salvatore Aronica ai microfoni di Tv Play.

“Il Palermo? Ci deve credere perché la classifica è cortissima. A gennaio Bigon ha operato bene portando a Palermo calciatori di qualità che hanno allungato la rosa di Corini. Inoltre al Barbera ogni domenica ci sono almeno 20.000 spettatori, dettaglio importante secondo me ai fini dei risultati finali”.

“L’allenatore di B che mi ha sorpreso di più è Gorini che fino a qualche settimana fa stava facendo benissimo col Cittadella. Lo conosco e so che competenze e qualità importanti. La proprietà estera del Palermo ha dimostrato, invece, pazienza nei confronti di Corini, probabilmente se il Palermo avesse avuto una dirigenza italiana le cose sarebbero cambiate già da qualche tempo. Corini ora sta raccogliendo punti”.

“È stato bello vestire la maglia rosanero”

“Il mio periodo al Palermo da calciatore? Sono arrivato a gennaio del 2013 in un momento complicato. Erano gli ultimi anni della gestione Zamparini e non c’era progettualità, tant’è che da lì a poco il club poi fallì. Non ho rimpianti, sono arrivato a vestire la maglia del Palermo dopo tanti anni fuori. Messina, Reggina, Napoli, sono state tutte tappe importanti. Avevo lasciato la città a 16 anni per trasferirmi alla Juve, per questo sono stato contento di essere tornato. Mi aspettavo un epilogo diverso e non una retrocessione a fine carriera. Ricordo felice? Sicuramente il pari contro il Catania nel derby, visto che i tifosi ci hanno accolto con delle B giganti. Seppur poi arrivò comunque la retrocessione, non essere retrocessi al Massimino fu importante per me”.

“Non è facile vestire la maglia del Palermo”

“Per un palermitano non è facilissimo giocare con la maglia del Palermo. C’è grande calore, tutti pensano al calcio: stampa, amici, famiglia. Penso, però, che fare il calciatore sia il lavoro più bello di tutti, quindi mi sento di dire che fa parte del contesto”.