Palermo agonizzante: contro il Venezia l’ultimo atto di un copione già annunciato

Palermo-Venezia, anticipo della 30^ giornata di Serie B giocatosi ieri sera (venerdì 15 marzo) al “Renzo Barbera”, ha seguito un copione purtroppo già visto e previsto da molti. I rosa sono stati letteralmente asfaltati dalla squadra di Vanoli, ordinata, cinica e trascinata ancora una volta dal suo bomber Pohjanpalo che, con la doppietta messa a segno ieri, sale a quota 18 reti in campionato.

Un finale, come dicevamo, tristemente annunciato e che non stupisce più di tanto, visto l’andamento altalenante mostrato dalla squadra di Corini durante il corso dell’intera stagione. Le ultime partite avevano poi lanciato un segnale inequivocabile: la squadra palermitana sembra aver abbandonato, in netto anticipo, il binario che conduce dritti in Serie A. L’ennesimo treno perso, questa volta decisamente l’ultimo, che poteva condurre alla fermata “secondo posto”. Una destinazione che, solo fino a poche domeniche fa, sembrava ancora possibile ma che a questo punto, viste le premesse e nonostante le dichiarazioni di facciata di Corini, sembra davvero irraggiungibile.

Un Palermo che non si regge più sulle gambe 

Attribuire una simile debacle alle sole assenze, seppur importanti, di calciatori come Ranocchia e Lucioni, o alla conclamata forza di un avversario solido e ben messo in campo, sarebbe troppo semplicistico e riduttivo. La verità è piuttosto che il Palermo, squadra che ad organico non ha nulla da invidiare al Venezia, ha continuato a dimostrarsi l’esatto contrario di ciò che ha mostrato essere invece la formazione lagunare: ovvero una squadra “scollata”, molle, disorganizzata, priva di idee e, soprattutto, di qualsivoglia forma di orgoglio e di reazione.

Nessun tentativo di verticalizzazione visto nel corso di oltre novanta minuti, nessuna conclusione in porta degna di nota. Solo uno snervante gioco fatto di passaggi orizzontali, tipico di una squadra che al 90° deve amministrare un vantaggio di due reti. Peccato però che le due reti di vantaggio non andavano amministrate ma rimontate, fino alla ciliegina finale di Gytkjaer che impreziosiva una torta già ben farcita. 

Confusione sui cambi

Solita confusione poi anche sui cambi in corso d’opera: emblematico su tutti l’ingresso di Traoré, il quale sembrava disorientato e assolutamente inconsapevole di quale posizione dovesse ricoprire sul terreno di gioco. L’ex Milan vagava un po’ a destra e un po’ a sinistra, talvolta anche per vie centrali. Forse una strategia di Corini per non dare punti di riferimento agli avversari? Se così fosse l’ennesima mossa mal riuscita, che ha creato ulteriore confusione e svilito le potenzialità di un calciatore che ha indubbiamente notevoli doti tecniche ma che, impiegato poco e male, rischia di perdersi e bruciarsi come già successo ad altri suoi compagni. 

La sosta di oltre quindici giorni basterà a smaltire la delusione per l’ennesima batosta? Sicuramente sarà utile al fegato dei tifosi, nelle ultime settimane messo a dura prova, ma probabilmente non servirà a rimettere in piedi una squadra che sembra non reggersi più sulle proprie gambe. Un solo rimedio potrebbe tornare utile per provare a guarire il paziente agonizzante, ma non vogliamo essere ripetitivi. A buon intenditor poche parole!

 

 

Fonte Immagine: sito ufficiale Palermo Fc

 

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