Israele colpisce basi militari iraniane, la piazza a Teheran urla: “Vendetta!” | Meloni: “Si riprendano i negoziati”

A seguito della riunione di governo convocata d’urgenza questa mattina alla luce dell’aggravarsi della crisi in Medio Oriente, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha tenuto nel corso della giornata numerosi contatti con alcuni partner internazionali e con i principali attori della regione.
In particolare – si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi – il Presidente Meloni ha avuto uno scambio di vedute con il Presidente di turno del G7, il Primo Ministro canadese Mark Carney, con il Cancelliere tedesco Friedrich Merz, con il Presidente francese Emmanuel Macron e con il Primo Ministro del Regno Unito Keir Starmer. In ambito regionale, il Presidente del Consiglio si è sentita con il Principe Ereditario e Primo Ministro saudita Mohammad bin Salman Al Saud, il Presidente degli Emirati Arabi Uniti, Mohamed bin Zayed Al Nahyan e l’Emiro del Qatar, Tamim bin Hamad al-Thani. Con tutti gli interlocutori è stata condivisa e data massima rilevanza alla necessità di lavorare per una rapida ripresa dei negoziati tra le parti, al fine di evitare un ulteriore allargamento del conflitto e di giungere a una soluzione politica della crisi.
Meloni: “L’Italia continuerà a impegnarsi per portare al tavolo negoziale le parti”
“A seguito dell’aggravarsi della crisi in Medio Oriente, ho convocato d’urgenza e presieduto questa mattina una conferenza telefonica tra componenti del governo e vertici dell’intelligence. La crisi è al centro dell’attenzione dell’esecutivo in tutti i suoi risvolti, dalla situazione dei connazionali nella regione, con cui la Farnesina è in costante contatto, agli effetti economici e di sicurezza. L’Italia continuerà a impegnarsi per portare al tavolo negoziale le parti”. Così il premier Meloni sui suoi canali social.
I caccia israeliani colpiscono l’Iran
L’Afp riferisce di nuove esplosioni nel nord di Teheran. Su indicazione della direzione dell’intelligence delle Forze di difesa israeliane, circa 30 caccia dell’Aeronautica israeliana hanno colpito decine di obiettivi militari in tutto l’Iran, impiegando oltre 60 munizioni. Lo afferma l’esercito in una nota. Tra gli obiettivi colpiti, i caccia israeliani hanno attaccato il Centro di Comando Strategico Missilistico “Imam Hussein” nell’area di Yazd, dove erano immagazzinati missili a lungo raggio. Circa 60 missili erano stati lanciati da questo centro di comando verso lo Stato di Israele. In parallelo, sono stati colpiti lanciatori di missili a Isfahan, Bushehr e Ahvaz. Attaccati siti militari coinvolti nella produzione di batterie di difesa aerea, il centro di comando della “Terza Brigata” droni e un deposito di droni situato nei pressi del centro di comando. “Durante i raid, un velivolo dell’Aeronautica israeliana ha individuato soldati delle Forze Armate iraniane intenti a caricare dei lanciatori di missili, e li ha neutralizzati”, conclude la nota.
La piazza urla: “Vendetta, vendetta!”
Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha preso parte a una manifestazione contro i raid americani sull’Iran. Lo mostrano le immagini della tv di Stato iraniana. “Vendetta, vendetta!”, gridano i manifestanti con i pugni alzati, mentre il presidente cerca di farsi strada tra la folla radunata in Piazza Enghelab (Rivoluzione), nel centro di Teheran.
“L’insicurezza nella regione è il risultato diretto delle cospirazioni degli Stati Uniti e del regime sionista. L’azione dell’Iran contro il regime sionista è una legittima difesa contro l’aggressione di un regime usurpatore e illegale contro il nostro territorio”. Così il presidente iraniano Pezeshkian avrebbe dichiarato in una conversazione con il premier indiano, Narendra Modi. Lo riporta l’agenzia Tasnim.
I negoziatori: “Iran non destabilizzi ulteriormente la regione”
I tre europei negoziatori a Ginevra due giorni fa con l’Iran – Francia-Gran Bretagna-Germania, i cosiddetti E3 – lanciano “un appello all’Iran ad impegnarsi in negoziati per un accordo che risponda a tutte le preoccupazioni legate al suo programma nucleare” e si dicono “pronti a contribuire a questo obiettivo in coordinamento con tutte le parti”. In un comunicato congiunto diffuso a Parigi, i tre governi ricordano che il loro “obiettivo” “resta quello di impedire all’Iran di dotarsi di un’arma nucleare” e chiedono “all’Iran di non agire destabilizzando ulteriormente la regione”.
Crosetto: “L’Italia condivide la necessità di impedire all’Iran di acquisire un’arma nucleare”
“Siamo consapevoli che le prossime 48-72 ore costituiscono una fase particolarmente delicata, nella quale non si possono escludere azioni ritorsive da parte dell’Iran, anche sotto forma di attacchi asimmetrici o di blocchi strategici, come la possibile interruzione della navigazione nello Stretto di Hormuz”. Così ha dichiarato il ministro della Difesa, Guido Crosetto.
“Pur non essendo coinvolta nell’azione militare, l’Italia condivide la necessità di impedire all’Iran di acquisire un’arma nucleare – così recita una nota del ministro -. Un simile sviluppo rappresenterebbe un punto di non ritorno, destabilizzando l’intero Medio Oriente e aggravando il quadro della sicurezza globale. La non proliferazione nucleare resta un pilastro essenziale dell’ordine internazionale. Qualsiasi tentativo di comprometterne i principi deve essere affrontato con lucidità, fermezza e coerenza, nel pieno rispetto del diritto internazionale”.
“Momento molto delicato”
Intanto il vice presidente Usa JD Vance ha rivelato alla Nbc che Donald Trump avrebbe preso una decisione definitiva “pochi minuti prima che le bombe venissero sganciate”. Il presidente, ha aggiunto, “aveva la possibilità di annullare questo attacco fino all’ultimo minuto” e ha deciso di procedere. Gli Stati Uniti stanno ora monitorando attentamente se l’Iran attaccherà le truppe americane o continuerà il suo programma di armi nucleari, ha proseguito, suggerendo che i prossimi passi dell’Iran diventeranno chiari entro le prossime 24 ore ed evocando un “momento molto delicato”.
Vance, nel corso delle dichiarazioni successive agli attacchi, ha affermato che gli Stati Uniti non sono in guerra con l’Iran, ma “in guerra con il programma nucleare iraniano”. Sulla chiusura dello stretto di Hormuz: “Tutta la loro economia passa attraverso lo Stretto di Hormuz. Perché dovrebbero farlo? Non credo abbia alcun senso”.
Rubio: “Al momento nessuna operazione militare contro Iran”
“Al momento non sono previste operazioni militari contro l’Iran”, ha detto il segretario di Stato americano Marco Rubio in un’intervista alla Cbs. Gli Stati Uniti, tuttavia, non escludono la possibilità di una reazione militare in casi di chiusura dello Stretto di Hormuz da parte dell’Iran.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha visitato il Muro Occidentale a Gerusalemme e ha pregato con il Rabbino del Muro Occidentale per il successo della continuazione della guerra in Iran e per la pace del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Tra le altre cose, secondo il testo della preghiera speciale composto per l’arrivo di Netanyahu, si legge: “E innalzi il Presidente degli Stati Uniti per essersi assunto l’incarico di espellere il male e l’oscurità dal mondo”. Lo riporta Ynet.
“Violato il diritto internazionale, si adottino misure urgenti”
Convocata per oggi, su richiesta di Teheran, la riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, in seguito agli attacchi statunitensi. Lo riferiscono fonti diplomatiche, citate dal Guardian.
“Il silenzio di fronte a un’aggressione così palese farebbe precipitare il mondo in un livello di pericolo e caos senza precedenti”. L’Iran esorta il Consiglio di Sicurezza dell’Onu e l’Aiea ad “adottare misure urgenti e decisive in risposta a questa spaventosa violazione del diritto internazionale”. Lo si legge in una nota del ministero degli Esteri di Teheran.