“Ora de-escalation”, l’attacco Usa all’Iran preoccupa il mondo: Trump si prepara al contrattacco nelle prossime 48 ore

L’attacco degli Usa alle basi nucleari Iran fa tremare il mondo intero. La contro risposta non si è fatta attendere: almeno 30 missili sono stati lanciati dall’Iran verso Israele, secondo quanto annunciato dalla tv di Stato iraniana, confermando il raid sul territorio dello Stato ebraico.

Dopo il lancio di missili balistici iraniani in diverse zone del Paese, sarebbero 18 le persone rimaste ferite in Israele. La distruzione a Tel Aviv “è davvero enorme”, hanno riferito i soccorritori israeliani. Due edifici sono stati completamente rasi al suolo e diversi altri edifici sono stati pesantemente danneggiati. L’Iran ha affermato di aver attaccato l’aeroporto israeliano Ben Gurion, il centro per la ricerca biologica del Paese, le basi logistiche e diversi centri di controllo e comando.

Dal canto loro, i caccia dell’Aeronautica militare israeliana hanno contrattaccato effettuando una nuova serie di bombardamenti nell’Iran occidentale.

“Usato per la prima volta il nuovo missile balistico Kheibar”

Durante l’attacco missilistico contro Israele sarebbe stato utilizzato per la prima volta il nuovo missile balistico Kheibar, con una gittata di 2mila chilometri. Lo riferisce l’agenzia Mehr, citando un comunicato ufficiale dei pasdaran. Il vettore appartiene all’ultima generazione dei missili Khorramshahr, sviluppati per colpire obiettivi a lungo raggio con maggiore precisione e potenza distruttiva.

I ribelli Houthi, intanto, hanno fatto sapere che lanceranno dallo Yemen attacchi contro le forze statunitensi nel Mar Rosso, in risposta agli attacchi ai siti nucleari dell’Iran. Lo ha affermato il Consiglio supremo del gruppo filo-iraniano. Gli Houthi yemeniti “amplieranno la portata del conflitto”, finché non cesseranno gli attacchi all’Iran.

“Ora de-escalation”

Da varie parti del mondo arrivano moniti alla pace. L’attacco americano contro l’Iran ha provocato “un danno enorme alla produzione dell’arma nucleare, che rappresentava un pericolo per tutta l’area – ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani-. Auspichiamo che ora si possa arrivare a una de-escalation e che Teheran si sieda al tavolo delle trattative”. A fargli eco il ministro della Difesa, Guido Crosetto che ha sottolineato come l’attacco degli Usa all’Iran “non ci ha colto di sorpresa” ma “cambia completamento lo scenario perché si apre una crisi molto più grande”. Il timore è quello di “una risposta molto più forte” anche da parte di Teheran “che non riguarderà soltanto i lanci in Israele, ma rischia di allargarsi allo Stretto di Hormuz e a tutti gli obiettivi americani”.

“Non si deve permettere all’Iran di sviluppare un’arma nucleare, poiché ciò costituirebbe una minaccia per la sicurezza internazionale. Esorto tutte le parti a fare un passo indietro, a tornare al tavolo dei negoziati e a impedire un’ulteriore escalation. I ministri degli Esteri dell’UE discuteranno della situazione domani”. Lo afferma l’Alto rappresentante Ue, Kaja Kallas.

Il governo iracheno ha condannato fermamente i raid statunitensi contro i siti nucleari iraniani, esprimendo “profonda preoccupazione”. Condanne anche dall’Arabia Saudita: “Condanniamo i raid degli Stati Uniti contro l’Iran. È fondamentale evitare un’ulteriore escalation”, dicono dal ministero degli Esteri.

“Ridurremo in cenere le basi Usa”

Intanto, un canale affiliato alle Guardie Rivoluzionarie iraniane ha annunciato che “gli Stati Uniti dovranno sopportare le conseguenze dell’attacco all’Iran. Le loro basi in Medioriente saranno ridotte in cenere”. In relazione al bombardamento lanciato verso Israele, i pasdaran hanno dichiarato di “aver utilizzato missili a lungo raggio a combustibile solido e liquido, con testate distruttive e l’impiego di nuove tattiche per aggirare le difese nemiche”.

Il ministero degli Esteri iraniano ha dichiarato che gli Stati Uniti hanno iniziato “una pericolosa guerra” contro Teheran, attaccando gli impianti nucleari del Paese. “La Repubblica Islamica si riserva il diritto di difendersi dall’aggressione statunitense con tutte le sue forze”.

Siti nucleari evacuati prima dell’attacco

In seguito agli attacchi contro tre siti nucleari in Iran, incluso quello di Fordow, l’Aiea conferma che “al momento non sono stati segnalati aumenti dei livelli di radiazioni all’esterno delle strutture. Anche l’agenzia iraniana Irna riporta che i siti nucleari bombardati dagli Stati Uniti erano stati già evacuati e non contenevano materiali in grado di causare radiazioni. Teheran aveva già annunciato di aver rimosso i materiali radioattivi da alcuni siti nucleari, in concomitanza con l’avvio della campagna militare israeliana.

A quanto riferito da una fonte iraniana di alto livello all’agenzia Reuters, la maggior parte dell’uranio altamente arricchito presente nel sito iraniano di Fordow era stata trasferita in una località segreta: “La maggior parte del materiale è stata rimossa in anticipo e trasferita in un sito non rivelato”.

Iran chiede riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite

L’Iran ha, intanto, richiesto una riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per condannare i raid statunitensi contro i suoi impianti nucleari. L’ambasciatore iraniano presso l’Onu, Amir Saeid Iravani, ha definito l’attacco “una grave minaccia alla pace e alla sicurezza regionali e internazionali”.

Trump si prepara al contrattacco

L’amministrazione Trump si starebbe preparando a un’eventuale risposta militare da parte dell’Iran, nelle ore successive agli attacchi americani contro i siti nucleari. Lo riferisce l’emittente Nbc News, citando fonti anonime all’interno del governo americano. “Si pensa a un potenziale contrattacco da parte dell’Iran e le prossime 48 ore destano particolare preoccupazione,” si legge nel rapporto.

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