Dichiarazione dei redditi, controlli a tappeto del Fisco | Da oggi non puoi più sbagliare: questa svista la paghi carissimo

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Andiamo a scoprire le ultime per quanto concerne il delicato tema della dichiarazione dei redditi. Ecco cosa non è più consentito

La dichiarazione dei redditi è un passaggio tassativo di fronte a cui gli italiani si ritrovano ogni anno. Al contrario di quanto comunemente si pensa si tratta di un adempimento obbligatorio. Non sono quindi ammesse dimenticanze, altrimenti si rischia di cadere nell’omessa dichiarazione dei redditi.

Ogni contribuente eccetto chi è esonerato, deve comunicare in maniera volontaria i redditi che ha percepito nel periodo di imposta così da consentire la determinazione della relativa tassazione. Altro particolare da non trascurare è che l’omessa dichiarazione non riguarda solo le imposte dirette (Irpef, Ires, Irap), bensì anche quelle indirette di cui fa parte l’Iva.

C’è tempo fino al 30 settembre 2024 per presentare il modello 730 per la dichiarazione dei redditi. Una volta passato questo termine si va in contro ad una serie di problematiche da non trascurare affatto. L’ultima chance resta quella della dichiarazione tardiva da inviare entro 90 giorni dalla scadenza del termine di presentazione.

Qualora nemmeno stavolta sia stato assolto questo compito allora si va in contro a conseguenze di gran lunga più insidiose visto che scatta l’omessa dichiarazione. Stesso dicasi per le dichiarazioni compilate su modelli non conformi a quello ministeriale e se questa non è stata firmata dal diretto interessato.

Omessa dichiarazione: di cosa si tratta

Dunque di fatto si va a commettere un vero e proprio illecito. Qualora si regolarizzi la propria posizione entro un anno la sanzione minima è di 200 euro. Se si prosegue lungo la via dell’evasione, oltre al pagamento delle imposte dovute si aggiunge anche una sanzione che va dal 120% al 240% delle imposte dovute.

L’importo più basso in questo frangente è di 258 euro. Attenzione però, questi sono gli aspetti relativi al lato amministrativo. Si può tranquillamente sfociare nel penale nel caso in cui le imposte dovute non dichiarate abbiano un valore superiore a 50.000 euro. Insomma c’è poco da scherzare.

Dichiarazione dei redditi
Dichiarazione Redditi (Depositphotos) – palermolive.it

I rischi che si corrono quando non si consegna la dichiarazione di redditi

Stando al profilo sanzionatorio previsto dal decreto fiscale del 2020 i trasgressori possono andare in contro alla reclusione da un minimo di 1 anno e 6 mesi ad un massimo di 4 anni per chi evade le imposte sui redditi, l’Iva o il sostituto d’imposta. Uno scenario drastico a cui arriva chi si disinteressa della dichiarazione per anni.

Per questo sarebbe opportuno avere sempre la situazione sotto controllo ed evitare di andarsi ad infilare in situazioni spiacevoli e che diventano poi difficili da risolvere. Farsi aiutare da un commercialista resta il viatico migliore per inviare correttamente e nei tempi prestabiliti la propria dichiarazione dei redditi.