Addio smartphone in classe, spunta il divieto in questa città: pesanti sanzioni per i trasgressori | La direttiva è chiara

Ragazzi con lo smartphone - foto Depositphotos - PalermoLive.it

Ragazzi con lo smartphone - foto Depositphotos - PalermoLive.it

Il divieto ormai è ufficiale per decisione inderogabile del dirigente. Il suo esempio pronto ad essere seguito anche altrove: i dettagli.

Le scuole italiane negli ultimi tempi stanno affrontando sempre di più una problematica che fino a qualche anno fa sembrava essere del tutto una cosa di poco conto: parliamo degli smartphone in classe.

Ormai, come ben sappiamo, la scuola italiana è cambiata negli ultimi anni anche grazie a tutte le innovazioni tecnologiche e a tutti quegli strumenti come la lavagna elettronica, ovvero la LIM, ma anche i computer board non fanno altro che creare ambienti più interattivi dove insegnare e apprendere diventa sempre più all’avanguardia.

Negli ultimi tempi si sta dando grande importanza ai lavori cooperativi come il cooperative learning, flipped classroom e tanto altro, che mette soprattutto i ragazzi al centro degli apprendimenti scolastici.

I vari apprendimenti significativi a cui i ragazzi vengono sottoposti per tarare e mettere in evidenza le proprie competenze nei vari settori sembrano essere più facilmente indirizzati proprio grazie agli strumenti informatici.

I sistemi utili informatici

Essi sembrano andare a colmare anche le difficoltà di tutti quei ragazzi con disturbi specifici nell’apprendimento, ovvero DSA, con particolare riferimento alla dislessia. Lavorare in classe, spesso, sembra essere diventata proprio un’azione cooperativa, affinché in quei famosi lavori di gruppo a cui eravamo abituati sin dalla scuola primaria anche molto tempo fa, quando si univano i banchi, ora, tale concetto sembra essere ancor più imponente e preminente.

Esso sortisce davvero ottimi effetti se canalizzati in un certo modo. Ci sono davvero tante applicazioni che i docenti utilizzano e sfruttano proprio affinché i ragazzi possano esaltarsi al meglio e lavorare giocando attraverso il learning by playing. Tra queste andrebbe menzionato Kahoot, in cui spesso ci si ritrova a fare dei quiz di diverse materie, dalle scolastiche a quelle di cultura generale, semplicemente per mettersi alla prova. I docenti possono somministrare tranquillamente delle prove all’interno della classe basate proprio sull’utilizzo di questa applicazione.

Vista sul Reno nella città di Casalecchio in Emilia Romagna - foto Depositphotos - PalermoLive.it
Vista sul Reno nella città di Casalecchio in Emilia Romagna – foto Depositphotos – PalermoLive.it

La decisione del preside

Ma come si possono utilizzare se in classe vi è solo un computer board? La risposta è molto semplice. Ci sono alcune aule in cui sono presenti altri computer o dei tablet, ma a volte, attraverso un regolamento d’istituto ben preciso e chiaro, c’è anche la possibilità di far utilizzare lo smartphone al discente solo ed esclusivamente per motivi scolastici. L’attenzione però, adesso, va spostata in Emilia-Romagna, precisamente a Casalecchio, dove un preside ha deciso di prendere un serio provvedimento e abolire la presenza degli smartphone in classe. Scopriamo subito nei dettagli cosa è successo.

Stando a quanto riportato da orizzontescuola.it, il preside dell’Istituto Salvemini di Casalecchio di Reno, ha deciso di mettere fine a quell’abuso di smartphone in classe ed ha anche aggiunto quelli che sono i provvedimenti per i sanzionati: il dispositivo verrà tenuto nel suo cassetto dai 10 ai 30 giorni. Inoltre, chi è ritenuto colpevole, dovrà restare a scuola per alcune attività come riordino degli ambienti comune o supporto ai compagni più in difficoltà.