False diagnosi di tumore per rifare il seno alle pazienti, condannati tre medici in Sicilia

I tre medici con questo sistema hanno impiantato protesi mammarie evitando la clinica privata e appesantendo i conti dello Stato

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Il tribunale collegiale di Messina ha giudicato tre medici colpevoli di truffa ai danni dello Stato.  Sono Letterio Calbo, Enrico Calbo e Massimo Marullo, che, secondo l’accusa, diagnosticavano falsi tumori o la necessità di sostituire protesi mammarie già impiantate. Sono stati condannati a tre anni e sei mesi, con interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. Lo ha deciso il tribunale collegiale di Messina presieduto dalla dottoressa Adriana Sciglio.

A preoccupare gli inquirenti era stata la facilità con la quale i tre sanitari praticavano interventi demolitori, per poi rifare il seno alle pazienti. Sono stati considerati colpevoli di truffa ai danni dello Stato per aver impiantato protesi mammarie evitando la clinica privata e appesantendo i conti dello Stato. Interventi che spesso, tra l’altro, non davano il risultato sperato e che bisognava anche ripetere.

Medici condannati a Messina

I tre medici nel giugno del 2016, su ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Tiziana Leanza, finirono agli arresti domiciliari. Il pm aveva chiesto la condanna a quattro anni. Ora dovranno risarcire sia l’azienda Policlinico universitario di Messina, rappresentata dall’avvocato Carmelo Scillia, che l’unica paziente presente in giudizio, difesa dall’avvocato Luigi Giacobbe, da liquidare in separata sede. Alla donna avevano diagnosticato una neoplasia: l’avevano sottoposta ad intervento per ben quattro volte.

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