Trattativa Stato-Mafia: la Cassazione assolve tutti e bacchetta i giudici di primo e secondo grado

La Corte di Cassazione, nelle durissime motivazioni della sentenza, demolisce 30 anni di processi, ricostruzioni, sospetti e accuse

Nel processo sulla trattativa Stato-mafia, la Cassazione ha confermato la sentenza con la quale sono stati assolti i vertici del Ros e l’ex senatore Marcello Dell’Utri . Insussistenti gli elementi a loro carico.

Inoltre, ha demolito 30 anni di processi, ricostruzioni, sospetti e accuse. La Corte di Cassazione è durissima nelle 95 pagine delle motivazioni depositate, sentenziando che sulla trattativa Stato-Mafia non c’è nessuna prova che sia avvenuta

Bacchettati i giudici dei processi di primo e secondo grado

“L’interlocuzione con cosa nostra – hanno scritto  i giudici -, era volta a comprendere le condizioni per la cessazione degli omicidi e delle stragi, e la ricerca dell’apertura di un dialogo sia con una spietata organizzazione criminale”. Ma oltre a spazzare via le accuse nei confronti degli ex ufficiali del Ros Marcello Dell’Utri, la Cassazione ha bacchettato i giudici dei processi di primo e secondo grado. Nelle motivazioni, si legge infatti  che “hanno optato per un modello di ricostruzione del fatto penalmente irrilevante, un approccio metodologico di stampo storiografico”. Un metodo sbagliato, secondo gli ermellini. Hanno sostenuto che, anche quando deve confrontarsi con complessi contesti fattuali di rilievo storico politico, l’accertamento del processo penale resta limitato e deve essere condotto nel rigoroso rispetto delle regole della Costituzione e del codice.

Nelle motivazioni si legge anche: La Corte di assise di appello” ha “invertito i poli del ragionamento indiziario”,  in quanto l’esclusione di possibili ipotesi alternative non può supplire alla carenza di certezza dell’indizio. Inoltre la Corte di assise di appello di Palermo “non ha osservato il canone dell’oltre ogni ragionevole dubbio quale metodo di accertamento del fatto”. Ed è su anche su queste basi che la Cassazione ha assolto gli imputati per non aver commesso il fatto, e chiuso così una pagina controversa nella nostra storia.