Terrore in un liceo durante le lezioni, una banda di ragazzi assalta la scuola con fumogeni e petardi

I teppisti indossavano tutti una tuta nera, il volto coperto da un cappuccio e uno di loro impugnava una pistola scacciacani

Erano almeno sette, indossavano una tuta nera e avevano il volto coperto da passamontagna e cappucci. Questa la banda che ha terrorizzato alcuni studenti dell’istituto professionale Puecher Olivetti di Rho, nel Milanese.

I ragazzi hanno udito scoppi e visto la nebbia provocata dai fumogeni lanciati da alcuni loro coetanei che correvano per i corridoi, tra gli sguardi impauriti dei presenti. Un gesto che è riuscito a terrorizzare i docenti e gli alunni, alcuni dei quali hanno chiamato i genitori tenendo si trattasse di un attentato terroristico. 

Teppisti entrano a scuola e spaccano mobili e computer

I ragazzi della banda, tutti maschi, sono entrati nell’aula del dipartimento di termoidraulica e hanno devastato ogni cosa, compresi computer e mobili. Sul pavimento e sui muri, le tracce dei fumogeni. Uno di loro avrebbe sparato dei petardi utilizzando una pistola scacciacani.

Tutto si è svolto senza un urlo, una parola o un insulto. Forse la baby gang ha avuto paura di essere riconosciuta. Poco dopo, sono arrivati i Carabinieri della compagnia di Rho che, insieme agli investigatori, ritengono di poter identificare i responsabili analizzando le immagini di video sorveglianza. 

Le parole del preside

Il preside del Puecher Olivetti, Emanuele Contu, ha detto: “Stiamo lavorando con i carabinieri e le forze dell’ordine per identificare coloro che si sono introdotti prima nel cortile e poi in un’aula della scuola. Arrecando danni, e spaventando studenti e professori che stavano facendo in quel momento l’intervallo”. Il dirigente scolastico ha aggiunto, senza mezzi termini: “Abbiamo ragione di pensare che possa trattarsi di studenti o ex studenti della scuola. Se sono studenti, possono considerarsi già ex, perché saranno immediatamente espulsi”. Il bliz è durato pochi minuti, la caccia della banda è in corso, e per la loro identificazione potrebbe essere questione di poco.

Foto Corriere della Sera

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