Prezzo carburante: «Le compagnie si sono messe d’accordo per speculare»

Sul prezzo della benzina il Codacons ha presentato un esposto alle nove procure siciliane. Federconsumatori: «Rifornitevi nelle “pompe bianche”, quelle non a marchio»

benzina

 

A causa dell’aumento  del prezzo dei carburanti, sia l’economia italiana che  quella della Sicilia rischiano di subire una brusca frenata. Assopetroli Sicilia e Federconsumatori concordano nel riconoscere che di certo sta influendo la guerra tra Ucraina e Russia e la tensione internazionale, ma contemporaneamente denunciano che in molti ci stanno speculando. Il presidente di   Federconsumatori Palermo, Lillo Vizzini, come scrive Repubblica ha osservato: «Le dinamiche che stanno dietro a questo assurdo incremento dei prezzi sono chiare. Le compagnie hanno “fatto cartello”, cioè si sono messe d’accordo e hanno spostato il costo del carburante ben oltre i due euro in qualunque rifornimento, in alcune province si arriva addirittura a tre euro. Si sta speculando in maniera plateale a danno dei siciliani. Chi dovrebbe sovrintendere su queste dinamiche non lo fa. Antitrust, ministro dell’Economia, Regione. Tutto tace».

SUL PREZZO ESPOSTO DEL CODACONS

Il Codacons ha presentato un esposto alle nove procure siciliane, così come sta avvenendo nel resto d’Italia. E, inoltre, i vertici siciliani della Confederazione nazionale dell’artigianato hanno sollecitato il governo Musumeci a fare pressing nei confronti dello Stato per ottenere parte delle accise generate dalla raffinazione petrolifera nazionale. il presidente di Cna Sicilia Nello Battiato e il segretario Piero Giglione hanno detto in proposito: «Il 50 per cento delle raffinerie italiane si trovano in Sicilia. Il vicepresidente della Regione, Gaetano Armao, aveva già annunciato tempo fa che c’era una discussione in corso per un progressivo riparto delle accise a beneficio della Sicilia. Si tratta di una parte non indifferente che porterebbe nelle casse della Regione 9 miliardi di euro l’anno».

Ed hanno aggiunto:  «Un gettito significativo correlato proprio al fatto che nell’Isola viene raffinato il 50 per cento della produzione nazionale. Una fetta di queste risorse potrebbe essere destinata a ridurre il prezzo dei carburanti. È necessario intervenire subito. Operatori economici e famiglie sono alle prese con una nuova emergenza legata anche all’aumento di materie prime e bollette di energia elettrica, che va ad acuire i già devastanti effetti determinati dalla pandemia».

LA RISPOSTA DI ARMAO. FEDERCONSUMATORI CONSIGLIA LE POMPE BIANCHE

L’assessore all’Economia e vicepresidente della Regione Armao  ha risposto dicendo: «Lo statuto non prevede che le accise siano di competenza della Regione, a meno che non si cambi la legge. Dopodiché ─ ha confermato ─ è aperto un negoziato col ministero dell’Economia e delle finanze sulla retrocessione di parte delle accise alla Regione. Parliamo al momento di una cifra stimata attorno a 630 milioni che dovrebbe andare a ridurre il costo sanitario. Su tutto il resto il confronto è ancora aperto». Insomma, per i siciliani nessuna novità immediata sul caro carburante».

Ai consumatori che continuano a protestare, chiamando e inviando mail alle associazioni di categoria. Lillo Vizzini di Federconsumatori suggerisce: «Al momento consigliamo di andare a rifornirsi nelle cosiddette pompe bianche, quelle non a marchio. Basta andare su internet per trovare un elenco dettagliato delle pompe bianche in Sicilia. Anche lì il prezzo è aumentato ma in modo inferiore. Consigliamo inoltre di rallentare l’uso dell’auto. Chi può la lasci a casa».

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