Pensioni, dal prossimo mese si torna a sorridere: approvato l’aumento retributivo | Ecco quanti soldi in più in busta paga

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Andiamo a scoprire quali sono le variazioni riguardanti le pensioni 2024 dopo gli aggiornamenti delle tabelle da parte dell’INPS

La tematica pensione fa sempre alzare la soglia dell’attenzione sia ai diretti interessati sia a coloro che sperano un giorno di poterla ricevere senza dover fare troppi salti mortali. Periodicamente ci sono sempre delle novità in merito e anche questa fase non è da meno.

Proprio nei giorni scorsi l’Inps con il messaggio 840/2024 ha reso noti i nuovi coefficienti per il calcolo delle pensioni a partire dal 1 gennaio 2024. A quanto pare le novità di questo provvedimento si preannunciano positive.

Nello specifico questi coefficienti sono degli indicatori che ci permettono di stabilire la rivalutazione delle retribuzioni ai fini della determinazione della base annua pensionabile. Ciò però riguarda le anzianità anteriori al 31 dicembre 1995 (31 dicembre 2011 per chi al 31 dicembre 1995 aveva 18 anni di contribuzione.

Dunque stiamo parlando del sistema pensionistico retributivo che non è più in vigore dal 2012 ma che viene applicato ai lavoratori che possono vantare un’anzianità contributiva al 31 dicembre 1995. Andiamo a scoprirne di più in merito.

Pensioni: come si calcola il sistema retributivo

Questo sistema si fonda essenzialmente su due fattori che sono il numero di anni di contribuzione e la media delle retribuzioni lorde aggiornate e riferite agli ultimi anni di attività. La pensione che il lavoratore andrà a percepire ammonta al 2% del reddito pensionabile per ogni anno di contribuzione.

Facendo qualche esempio pratico, con 25 anni di contributi si ha diritto al 50% della media delle retribuzioni, con 35 anni di contributi si ha diritto al 70% e con 40 anni di contribuzione si arriva all’80%. Oltre questa soglia le aliquote di rendimento diminuiscono in maniera progressiva con l’aumento della retribuzione pensionabile.

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Soldi (Depositphotos) – solofinanza.it

A quanto ammonta la rivalutazione delle pensioni 2024

Un ulteriore distinzione va fatta tra quota A e quota B dove la prima rappresenta l’importo relativo alle anzianità contributive maturate fino al 31 dicembre 1992 e la seconda riguarda le anzianità maturate dal 1 gennaio 1993 fino al 31 dicembre 2011. Ognuna di queste quote ha un proprio procedimento di calcolo, che però sono soggetti ad alcuni fattori.

Infatti le somme utilizzato per il calcolo devono essere rivalutate in base all’aumento del costo della vita, ovvero dell’inflazione. Devono però essere esclusi dal computo l’anno di decorrenza e quello immediatamente precedente. Tornando alla stretta attualità dal 1 gennaio 2024 la rivalutazione delle pensioni è stata fissata a + 5,4%. Si tratta di una percentuale venuta fuori dal calcolo della variazione degli indici dei prezzi al consumo elaborati dall’Istat nel novembre 2023 con riferimento all’anno 2022.