Il padrone non ha i soldi per le cure, il cane muore: presentato esposto sulla storia di Kira

L’iniziativa dell’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente – AIDAA

cane

Sta facendo scalpore la storia di Kira, il cane morto a Palermo dopo che due cliniche veterinarie avrebbero rifiutato di dilazionare il pagamento delle cure ai proprietari. L’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente – AIDAA ha deciso di inviare alla procura di Palermo un esposto per fare luce sulla vicenda e sulle responsabilità delle cliniche coinvolte.  

“Crediamo – scrivono gli animalisti di AIDAA- che quanto successo stando ai dati oggi in nostro possesso sia una questione che merita un approfondimento legale perché a nostro avviso la morte di quel cane ha delle responsabilità che vanno accertate e poi punite ai termini dell’articolo 544 del codice penale. Andando oltre l’aspetto strettamente legale riteniamo che questa vicenda sia vergognosa in quanto tale, come non comprendiamo di fronte a tanto dolore dell’animale, se le cose stanno così, un veterinario possa rifiutarsi di curare un cane malato”.

La vicenda

Kira è morta per una torsione gastrica. A quanto si apprende, due cliniche avrebbero rifiutato di dilazionare il pagamento necessario alle cure, 1.500 euro. A fare la proposta sarebbe stata la famiglia dell’animale che in quel momento non aveva la disponibilità della cifra. 

Quando finalmente dopo ore, con un appello anche sui social, si è riusciti a trovare una clinica che accettasse di fornire le cure al cane, è troppo tardi. Kira è morta durante il trasporto in macchina.

Il post della proprietaria del cane

“Kira purtroppo ci ha lasciati ieri sera – ha scritto sui social la padrona sedicenne -. Kira è stato un regalo da mio fratello per tutta la famiglia ma soprattutto per me che sono la figlia più piccola e quindi ero sempre sola. Abbiamo creato un legame fortissimo: è stata la mia compagna di vita per 13 anni e questo non lo potrò mai dimenticare. Ma non potrò mai nemmeno dimenticare che queste cliniche che dovrebbero essere i salvatori dei nostri compagni di vita abbiano fatto morire la mia migliore amica. Qualcuno è riuscito a separarci. Io non voglio niente, voglio solo dire due parole a tutte le cliniche: non ci sono soldi o cose materiali più importanti e più belle dell’amore per un animale”.

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