Natalità, il Governo: “Per chi fa più di due figli niente tasse o detrazione di 10mila euro»

I’Istat ha certificato una natalità al minimo storico, con meno di 7 neonati e oltre 12 decessi ogni 1.000 abitanti

neonato

Il Governo ha messo in cima alle sue priorità la necessità di trovare le giuste misure per aggredire il problema  della natalità, per un preoccupante calo delle nascite. E punta su un forte incentivo,  con l’obiettivo di inserirle già nella prossima legge di bilancio: meno tasse per chi fa figli. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti si è subito attivato, e, secondo quanto anticipato dal Foglio, il ministro formalizzerà nei prossimi giorni una proposta nella quale è previsto che «i nuclei familiari composti da almeno due figli non pagheranno le tasse».

Qualche dettaglio è arrivato anche dal sottosegretario alle Imprese Massimo Bitonci, che ha spiegato: «Ridurre la tassazione per le famiglie con più figli a carico non significa abbandonare l’assegno unico, e, in alternativa all’azzeramento delle tasse si discute su una detrazione di 10.000 euro l’anno per ogni figlio a carico fino al termine degli studi anche universitari, per tutti i nuclei senza limiti di reddito».

Per la natalità si parla di adottare il modello ungherese

Su queste proposte c’è il pressing della Lega, che invoca un «taglio consistente alle imposte sul reddito per sostenere i nuclei familiari e invertire la rotta dell’inverno demografico». Il Fatto ha fatto notare che l’unico Paese in Europa che ha già studiato una norma simile è l’Ungheria. E Meloni e Salvini hanno in passato più volte indicato come punto di riferimento proprio il modello ungherese di incentivi alla famiglia. Questo tipo di ragionamento è stato espresso da un membro del governo anche in una delle ultime riunioni del Consiglio dei ministri, quando si parlava appunto delle misure contro la denatalità a cui si lavora in vista della manovra.

Incentivare le famiglie a mettere al mondo figli

L’emergenza nascite è al centro del dibattito da giorni, soprattutto dopo che I’Istat ha certificato una natalità al minimo storico, con meno di 7 neonati e oltre 12 decessi ogni 1.000 abitanti. La premier è tornata a parlarne proprio qualche giorno fa, invocando la necessità di incentivare le famiglie a mettere al mondo figli. Lo ha fatto anche il ministro Lollobrigida che però, intrecciando il tema con quello dell’immigrazione, si è spinto a citare la «sostituzione etnica», innescando una polemica che non accenna a spegnersi.