Messina Denaro a Palermo durante la latitanza: dalla banca di Corso Calatafimi alla concessionaria

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Matteo Messina Denaro, nel 2014, in piena latitanza, girava tranquillamente per Palermo, andando in banca e acquistando auto sotto falsa identità. È quanto emerge dall’ultima operazione della Dda di Palermo che ha portato all’arresto di tre insospettabili.

Arrestati nuovi fiancheggiatori di Messina Denaro

I militari hanno arrestato per associazione mafiosa l’architetto Massimo Gentile, il tecnico radiologo dell’ospedale di Mazzara del Vallo Cosimo Leone e, per concorso esterno in associazione mafiosaLeonardo Gulotta

La vita tranquilla del boss latitante a Palermo

Fiancheggiatori che gli hanno permesso di condurre la vita di una persona normale, sotto (ovviamente) una falsa identità. Non un boss latitante che sta rintanato nel proprio covo, ma che andava tranquillamente in banca, per prelevare o versare denaro, e a comprare auto.

Così è successo quando si è presentato in una concessionaria di viale Regione Siciliana, presentando il documento di Massimo Gentile, o ancora in banca in Corso Calatafimi (sempre dietro falsa identità) per versare migliaia di euro.

“Ancora oggi, una totale omertà”

“Ancora oggi, a distanza di pochi mesi dalla morte di Matteo Messina Denaro, una totale omertà avvolge come una nebbia fittissima tutto ciò che è esistito intorno alla sua figura, ai suoi contatti, ai suoi spostamenti ed alle relazioni che ha intrecciato nei lunghi anni di clandestinità”. Questa l’accusa lanciata dalla Procura di Palermo guidata da Maurizio de Lucia che indaga sulla rete di fiancheggiatori del boss.