“Luci e ombre dell’umanità di Calderón de la Barca” in scena a Palermo

Lo spettacolo, a cura dell’ l’associazione “MusicaMente” nell’ambito delle attività natalizie, si tiene al Teatro “Marcello Puglisi” per la regia di Gianfranco Perriera e le musiche di Paolo Rigano

“Luci e ombre dell’umanità di Calderón de la Barca “ è il titolo dello spettacolo in programma a Palermo nei giorni 4 e 5 gennaio alle 21:00.
 L’evento, che si inserisce nell’ambito delle iniziative natalizie a cura dell’associazione “MusicaMente, si terrà al Teatro “Marcello Puglisi” in piazza San Marino, nella zona di Viale Strasburgo, adiacente alla Chiesa Mater Ecclesiae.
 Le musiche di Paolo Rigano che accompagneranno lo spettacolo, per la regia e drammaturgia di Gianfranco Perriera,  saranno il fandango di Gaspar Sanz, la follia di Antonio Martín y Coll, “J pues me desdeñáis” di Marin Ojos, “Vaja pues rompendo l’aire” di Sebastián Durón  e “Recercada primera” di Diego Ortiz
L’ingresso è libero. 

I PROTAGONISTI DELLO SPETTACOLO 

Sul palco, gli attori Enrico Stassi, Dario Frasca e Silvia Di Giovanna, accompagnati dalle musiche eseguite da Paolo Rigano alla chitarra barocca e all’arciliuto, da Cinzia Guarino al clavicembalo e da Marco Lo Cicero alla viola da gamba. 
Lo spettacolo ruota attorno alla rutilante e musicalissima poesia del principale autore del siglo de oro. 
Poesia che, da sempre, si configura come un inno appassionato alle apparenze del mondo e, al contempo, un avvertimento preoccupato, nella consapevolezza di quanto crudeli e malevole possano essere nel manifestarsi. 
Sfogliando le pagine dell’opera di Pedro Calderón de la Barca, appare chiaro come il progetto si proponga di trasmettere i valori essenziali del Natale. 
Redenzione, grazia divina e complessità dell’esperienza umana si intrecciano in un formato che mette insieme la profondità filosofica e spirituale del teatro e della musica con la sacralità intrinseca della stagione natalizia. 
Un concerto per strumenti e voci recitanti, sulle parole del drammaturgo, diviene quindi un’occasione per riflettere sulla contemporaneità attraverso lo splendore ammaliante dei suoni e delle apparizioni.

L’ ATTUALITÀ DEL MESSAGGIO DI PEDRO CALDERÓN DE LA BARCA

Tutto può essere un ingannevole sogno ma, proprio nel sogno, si disvelano le profondità dell’animo umano.
Il fascino del desiderio può condurre gli umani alla perdizione così come il privarsene può relegarli in un’asfittica depressione. In tal senso Pedro Calderón de la Barca, come tutta la grande arte barocca, risulta straordinariamente attuale.
In un tempo sempre più affatturato dal virtuale e dal mito del successo, in un’epoca di inarrestabile profluvio delle immagini e di dissoluto uso delle fake news, in un periodo in cui l’abbaglio del visivo tende a ridurre lo spazio per la concentrazione, il drammaturgo e religioso spagnolo  diventa, con la potenza immaginifica delle sue parole, un’importante cartina al tornasole per interpretare la società. 
O leggiadra, e composta, tu sei lo stupore del mondo”, scriveva Pedro Calderón de la Barca. 
Allo specchio dell’autore, del mondo e della piéce, nella vertiginosa metafora del drammaturgo, si presentavano, allora, essenze e personaggi: provavano a praticare la virtù o almeno vi aspiravano e tante volte la sbugiardavano o la fingevano.  Esecravano i vizi, e, altrettante volte, li mascheravano o vi indulgevano, con più o meno disinvolta ipocrisia.
Allo specchio delle vetrine social, ai nostri giorni, gli umani o i loro avatar espongono e rimirano il loro fascino e i loro timori, le loro ansie e le loro brame.
Come quella attuale, anche l’epoca barocca subiva la fascinazione dello sguardo.
Lo sfavillio ammaliante delle cose celebrava la bellezza ma insieme si faceva accattivante esperienza sensibile e seducente sirena dei desideri.
Come in quella attuale, anche in epoca barocca il deus appariva absconditus e il mondo vero diventava favola e la favola mondo vero – come predisse Friedrich  Nietzsche sul finire dell’Ottocento – gettando i mortali nel labirinto dell’incertezza, tra vertigine della catastrofe e speranza di salvezza.