La pasticceria rischia lo sfratto e la chiusura, ma un cliente anonimo la compra e la salva

I clienti avevano accolto con disappunto e dolore la notizia della chiusura, della pasticceria, ed era stata avviata anche una petizione per evitarla

Da Pisa arriva una bella storia, quella della pasticceria Frangioni: un’istituzione a rischio sfratto, salvata dall’intervento di un anonimo benefattore. La storia del locale è iniziata nel 1978, da un’iniziativa del maestro pasticcere Giancarlo Frangioni. Il locale in poco tempo si à guadagnato fama e affetto dei cittadini. Una stima che è riuscita a consolidare nel corso degli anni. I problemi sono iniziati nel 2019, quando alla morte di Giancarlo si è sommata la pandemia. E poi i rincari e l’inflazione. La pasticceria è rimasta nelle mani della moglie Daniela Salvini e qualche mese fa ha celebrato i 45 anni di attività. Ma subito dopo la stoccata definitiva: la proprietaria del fondo annuncia che il contratto non sarebbe stato rinnovato, e che dunque la pasticceria sarebbe stata sfrattata.

L’acquirente misterioso della pasticceria

La notizia è stata accolta con disappunto e dolore da molti pisani, al punto che era stata avviata anche una raccolta firme per evitare che le saracinesche dell’attività si abbassassero definitivamente. E fra tutti, a quanto pare, c’è stato qualcuno che non si è limitato solo a sottoscrivere petizione. A poco più di ventiquattro ore dall’arrivo dell’ufficiale giudiziario per lo sfratto, coma ha scritto Repubblica, si è fatto avanti un acquirente. Non si conosce ancora la sua identità, ma si sa che è un cliente affezionato della pasticceria, e che ha comprato il fondo ad una condizione: la permanenza della pasticceria al civico 61 di via San Francesco.

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