La grande fuga è finita: catturato il giovane che ha ucciso il padre e l’amico di famiglia

Lo volevano vivo e lo hanno preso vivo. Sacha, due giorni nei boschi da assassino in fuga braccato dai carabinieri

Dopo due giorni e due notti di fuga i carabinieri hanno rintracciato e arrestato il 21enne Sacha Chang, accusato di avere ucciso mercoledì pomeriggio il padre e un amico di famiglia, nel borgo di Montaldo di Mondovì (Cuneo). Per stanarlo erano in azione decine di carabinieri, coordinati dal comando provinciale di Cuneo, con l’aiuto di cani molecolari specializzati nella ricerca delle persone e di due elicotteri che, a turno, hanno sorvolato i paesi della Valle Corsaglia e quelli vicini. Da quanto emerso, Changi si è chiuso nel silenzio quando tre carabinieri della stazione di Limone Piemonte lo hanno arrestato. Il 21enne, una volta bloccato, non ha opposto resistenza e, con lo sguardo perso nel vuoto, ha preferito non parlare.

Il ragazzo, accusato di duplice omicidio, non era armato al momento dell’arresto. Dopo quasi 40 ore vissute alla macchia, i militari hanno trovato il giovane  vicino a una chiesetta nel bosco, in località San Bernardo di Torre Mondovì (Cuneo), a pochi chilometri dal paese di Montaldo. Lo hanno portato per i controlli sanitari all’ospedale di Mondovì per poi essere trasferito nella locale caserma dei carabinieri.

La caccia all’uomo e l’arresto

I militari dell’Arma avevano circoscritto la zona, e avevano avvistato Chang  lungo un corso d’acqua, poi se ne erano perse le tracce. Il giovane era giudicato “pericoloso” dalle forze dell’ordine. L’area interessata dalle ricerche non era molto vasta, ma impervia e coperta di una fitta vegetazione. I carabinieri, con l’assenso della magistratura, avevano diffuso la foto e una descrizione del fuggitivo. Le amministrazioni dei Comuni interessati avevano invitato la cittadinanza a usare prudenza e annullato gli eventi di piazza.