Incastrati 2, l’attore Filippo Luna racconta il successo della serie: “Vi svelo il suo segreto”

A raccontarci il segreto del successo di “Incastrati” è uno dei suoi indiscussi protagonisti: l’attore palermitano Filippo Luna, che nella serie interpreta il serioso vice questore Lo Russo

Grande successo per la seconda stagione di “Incastrati”. La serie di Ficarra e Picone, su Netflix dal 2 marzo, ha già sbancato ogni record, ripetendo lo scenario dopo il debutto della prima stagione e riconfermandosi al primo posto in classifica tra la serie più viste.

Il perfetto connubio tra comedy e drama in una Sicilia incastrata tra il passato e il cambiamento, il tutto condito da una comicità che fa riflettere ed emozionare. A raccontarci il segreto del successo di “Incastrati” è uno dei suoi indiscussi protagonisti: l’attore palermitano Filippo Luna, che nella serie interpreta il serioso vice questore Lo Russo.

L’intervista a Filippo Luna

Tornato a Palermo giusto in tempo per l’uscita della seconda stagione, dopo una tournée teatrale che l’ha visto impegnato in “Gaetano Cosìcomè” e “L’arte della commedia”, Luna commenta il boom riscosso dalla serie.

“Il grande è successo è innanzitutto da attribuire a Salvo e Valentino, che insieme portano a frutto i loro anni di carriera straordinaria fatta di teatro, televisione e cinema. Il loro debutto alla serie tv è stato premiato da un pubblico numeroso e anche dalla scelta di contornarsi da un cast di attori tutti di primissimo livello, pur essendo loro stessi i protagonisti della serie. Tutti questi ingredienti hanno creato l’aspettativa e il successo di questi giorni. C’era un po’ da aspettarselo in realtà, considerato il fatto che la prima serie ha lasciato tutti piuttosto in sospeso. La gente non vedeva l’ora che iniziasse. In tantissimi, incontrandomi, mi chiedevano continuamente la data d’uscita, segno di grande gradimento da parte del pubblico”.

Quanto si è divertito a recitare nei panni del vice questore Lo Russo?
“Mi sono divertito veramente tanto! La costruzione del personaggio è stata interessante. La mia faccia poi era giusta per la sua interpretazione, rendendo Lo Russo quanto più credibile. Diciamo che ho dovuto giocare un doppio ruolo di finzione. È stato molto divertente, aiutato soprattutto dall’occhio attento di Salvo e Valentino, che sono due direttori di attori stupendi”.

A proposito proprio del lavoro sul set, come sono Salvo e Valentino? Che voto gli darebbe?
“Sono esattamente così come li vediamo. Portatori di una grande armonia, spontanei, veri, affettuosissimi, carichi di una carica umana che rende tutto molto più leggero e piacevole. Il lavoro di citazione cinematografica che c’è all’interno della serie fa già capire la loro cultura di base. Nella direzione degli attori sono attenti, esigenti, e questo per l’attore è assolutamente stimolante. Migliorarsi ad ogni ciak fa parte della bellezza del nostro lavoro. Assolutamente voto 10″.

Giudizio valido anche per la restante parte del cast?
“Decisamente, l’aria che si respirava con tutto il resto del cast era meravigliosa! Loro hanno avuto anche il merito di metter insieme attori di diversa provenienza e formazione, dai più giovani ai più esperti. Un onore lavorare a fianco di attori dal calibro di Leo Gullotta. Il set diventa davvero un luogo d’incontro, di scambio tra discipline diverse. Ci sono anche esponenti importanti della comicità regionale e nazionale. Non capita spesso, e tutto questo è davvero stimolante. Ma anche con tutta la parte tecnica di organizzazione di Tramp Limited, sono sempre stati super disponibili, attenti, è davvero bello lavorare insieme”.

Diciamo allora che i ragazzi della sua squadra se li è un po’ coccolati.
“Ci siamo coccolati a vicenda”.

Avete girato le riprese di “Incastrati 2” quest’estate ma è davvero impressionante il parallelismo con alcuni riferimenti alla cattura di Matteo Messina Denaro avvenuta lo scorso 16 gennaio. Cosa avete pensato una volta appresa la notizia? Vi sarete confrontati su questo.
“Assolutamente sì, in qualche modo il pensiero è corso in tutti noi. È chiaro non ci fosse un intento preciso perché era del tutto impensabile. Un po’ forse quello che si prevedeva o ciò che si sperava. Questa storia sembrava buttata via lì nel dimenticatoio, per cui la notizia della cattura del superlatitante è davvero piombata come un fulmine a ciel sereno”.

Ci sono diverse serie tv che parlano di mafia, criminalità organizzata. Una tra tutte, per esempio, “Gomorra” in cui il male viene descritto così com’è, nella sua forma più cruda. In “Incastrati” la formula è completamente differente: prendere in giro la mafia ma al tempo stesso esser capaci di trasmettere punti di riflessione importanti.
“È una cifra stilistica di Salvo e Valentino, prendere appunto l’argomento mafia e prenderlo in giro in qualche modo nei suoi stessi punti deboli. È un gioco che fanno da tantissimo tempo e che ha poi questo risultato dirompente. Da un lato te la raccontano esattamente per com’è, dall’altro ti apre uno squarcio sulla riflessione in riferimento al ridicolo di alcune situazioni. Non soltanto sulla mafia stessa ma anche nel rapporto tra Stato e Società, così come hanno fatto ne L’Ora Legale ad esempio. È una sorta di filo conduttore che portano avanti fin dai loro esordi, una loro cifra stilistica interessante dimostrando quanto, oltretutto, può esser serio il lavoro del comico”.

Un insieme di ingredienti dunque che ha di certo contribuito al grande risultato corale. Ma se dovesse utilizzare una sola parola per descriverne il successo di “Incastrati” quale sarebbe? “Incastrati merita tutto questo perché…”
“Perché è sincero. La gente coglie questo, questa sincerità immediata di fare comicità farcita di temi importanti. Sorridi e ti emozioni al tempo stesso”.

Salvo e Valentino hanno confermato che non ci sarà una terza stagione, e allora cosa vorrebbe dire Filippo Luna nel salutare il vice questore Lo Russo?
“Gli ho voluto molto bene”.

Tra poco inizieranno le nuove riprese di “Màkari” in cui la ritroveremo nuovamente protagonista. Impossibile non menzionare “Spaccaossa” di Vincenzo Pirrotta, candidato ai David di Donatello, dove interpreta Mimmo. Si aspettava anche questo grande successo?
“Quando fai uno spettacolo o film che sia, non sai mai quale sarà il suo destino. Lo fai sperando per il meglio, ma non lo sai. In parte ci ha colti di sorpresa, in parte no. Avevamo lavorato per un obiettivo ben preciso. Chiaramente trattandosi di un’opera prima poteva avere delle insidie ma queste sono state abbondantemente superate dalla regia di Vincenzo, dal suo progetto, da tutti coloro che hanno lavorato a questo film. Mimmo è un uomo mite che si trova ad un bivio della sua vita che poi gli risulta fatale per disperazione. È un personaggio che fa riflettere. È una storia che di certo ci appartiene perché accaduta nel nostro territorio ma in realtà è molto più universale perché somiglia a molte altre storie di miseria che coinvolgono milioni di persone fragili che non vedono speranze. Un film che inevitabilmente ha scosso tutti, in primis me stesso”.

Ringraziando Filippo Luna, ricordiamo l’imperdibile appuntamento con “Incastrati 2” su Netflix. 

Foto di Valentina Glorioso

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