In Ucraina guerra digitale come in un videogame: droni, armi laser e app

La tecnologia digitale ha fatto il suo ingresso nella guerra in Ucraina con i droni killer, le armi laser e le app utilizzata dai sistemi di artiglieria per localizzare le forze nemiche, mirare e sopprimerle

Con l’uso massiccio di tecnologia digitale, la guerra è entrata in una dimensione nuova, che si esplicita soprattutto con l’uso di droni e di sistemi di gestione dei dati in network. Le prime avvisaglie si sono avute nel conflitto in Nagorno Karabakh tra Armenia e Azerbaijan dove gli armeni sono stati messi alle corde dai droni degli azeri. Ora, con il conflitto ucraino, sono sotto gli occhi di tutti gli effetti devastanti dei droni e delle “munizioni circuitanti” di Kiev sulle forze russe. Le “munizioni circuitanti” non sono altro che “droni killer”, che hanno  debolissima segnatura acustica e termica, e sono utilizzati nelle operazioni mordi e fuggi oltre che nei raid coperti ad alta precisione.

Possono coprire 20 chilometri in 10 minuti, orbitare sull’obiettivo e perseguirlo per due ore prima di colpirlo, usando la navigazione autonoma se montano la testata da 5 chili.  O per un’ora con la testata da 10 chili.  Durante la fase di ingaggio, lo SkyStriker è guidato sull’obiettivo da sensori elettro-ottici. Vi picchia contro a una velocità massima di 300 nodi. Resiste a venti fino a 40 nodi, deviando leggerissimamente dal punto d’impatto.

IL NUOVO MODO DIGITALE DI FARE LA GUERRA

Droni e “munizioni circuitanti” però sono soltanto la punta dell’iceberg di un nuovo modo di fare la guerra, che gli ucraini hanno recepito in pieno. Ed a proposito di tecnologia digitale,  con una «app»  utilizzata dai loro sistemi di artiglieria, hanno abbattuto i tempi di localizzazione, mira e soppressione delle forze nemiche. Applicazione che consente di affrontare la grande potenza di fuoco dei russi con molti meno pezzi di artiglieria. Questi sono alcuni degli esempi delle difficoltà incontrate dalle forze del Cremlino in Ucraina, pur avendo dispiegato sul terreno anche sistemi molto moderni, come i missili ipersonici.

Ora, probabilmente anche per cercare di tenere su il morale, il vicepremier russo Yuri Borisov ha annunciato che i russi potrebbero presto schierare sul terreno armi laser. «I nostri fisici ─ ha detto ─ hanno sviluppato sistemi laser molto potenti, che possono incenerire vari obiettivi, e li stanno costruendo, pronti per una produzione di massa».

I SISTEMI LASER DEI RUSSI

Le armi di cui ha parlato Borisov, i sistemi laser, cioè, sono in grado di colpire droni sino a 5 km di distanza. Insomma un sistema di difesa che dovrebbe portare i soldati russi a non doversi guardare terrorizzati sopra la testa ogni volta che sono allo scoperto. Il presidente ucraino Zelensky, molto attento a gestire le questioni mediatiche non si è fatto sfuggire l’occasione per ribattere: «Vediamo che nel terzo mese di guerra su vasta scala, la Russia sta cercando di trovare la sua “Wundervaffe”, un’arma-meraviglia: tutto questo mostra chiaramente il completo fallimento dell’invasione». Quando ha parlato di “Wundervaffe”,  si è riferito alle «armi incredibili», come le bombe volanti, che Hitler schierò nel disperato tentativo di vincere la guerra.

Ma al di là della propaganda, cosa si sa di questi sistemi laser? Dovrebbero consentire un successo elevato su droni sofisticati, contro proiettili o missili balistici.  Ma in un panorama dove vengono usati moltissimi droni di basso livello, non è detto abbiano un buon bilanciamento costi benefici. E soprattutto dovrebbero essere schierati in massa. Cosa che Mosca probabilmente non è in condizione di fare, considerando che ha problemi con la benzina e i proiettili.  Più che con i laser da montare sui veicoli. Foto Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0)