Il decreto per i “rave party” potrebbe valere anche per le occupazioni scolastiche

Nel decreto non è menzionato in modo dettagliato il rave party. Per questo motivo la nuova norma potrebbe applicarsi anche a occupazioni e manifestazioni scolastiche. Ma c’è anche il problema delle intercettazioni

Con le nuove “norme anti rave”, ci potrebbe essere una stretta anche sulla scuola. Infatti il decreto  parla di «invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l’ordine pubblico, o l’incolumità pubblica, o la salute, ai quali partecipino almeno 50 persone». Non si menzionano quindi in modo dettagliato i rave party. Per questo motivo la nuova norma potrebbe applicarsi anche a  manifestazioni  non autorizzate nelle scuole e nelle università, come, ad esempio le occupazioni. Il Partito Democratico ha chiesto di ritirare il decreto. Dal Viminale hanno risposto che la libertà di manifestare è garantita. Perché, fanno sapere da  via Arenula, che «per intervenire ci deve esserci un rischio concreto per la salute pubblica, un principio di offensività». Specificando che un caso classico sarebbe la presenza massiccia di droghe, quindi un’attività di spaccio in corso.

C’è anche Il problema delle possibili intercettazioni

Certo, per come è scritto il testo, il rischio di un’applicazione estensiva del nuovo articolo 434-bis del codice penale c’è. Tanto che, probabilmente, in sede di conversione del decreto, ne verranno delineati meglio i contorni, per rendere la norma più specifica. C’è un’altra questione, forse quella più dibattuta. Riguarda le intercettazioni. Il nuovo reato, che prevedendo una pena massima di sei anni di carcere, rende possibile disporre intercettazioni a carico degli indagati. Consentendo anche alle forze dell’ordine di captare scambi e dialoghi utili per prevenire i raduni, organizzandosi in anticipo per contrastarli. Il presidente della Camere Penali Gian Domenico Caiazza ha sottolineato: «Essendo previste pene superiori ai cinque anni, con il nuovo reato le intercettazioni sono assolutamente possibili». Per evitarle c’è una possibilità. In sede di conversione del testo, sarebbe opportuno abbassare l’entità della pena.