Giuseppe Auteri arrestato a Palermo, denaro e un revolver nel covo del boss: ecco chi è l’ex latitante

Secondo i risultati dell’indagine “Vento”, Auteri sarebbe stato soggetto di estrema fiducia dei massimi esponenti del mandamento di Porta Nuova, Giuseppe Di Giovanni e Tommaso Lo Presti. Per conto di questi ultimi, avrebbe avuto l’incarico di gestire la cassa del sodalizio mafioso insieme a Giuseppe Incontrera, assassinato alla Zisa il 30 giugno 2022.

giuseppe auteri

È stato arrestato ieri pomeriggio a Palermo, in zona Oreto, il boss Giuseppe Auteri, irreperibile dal settembre 2021 e inserito nell’elenco dei latitanti pericolosi. Ritenuto attualmente al vertice del mandamento mafioso di Palermo Porta Nuova, è destinatario all’ordinanza di custodia cautelare in carcere n. 10193/2021 RGNR DDA e nr. 7004/2021 RG GIP, emessa in data 15.07.2022 dal gip presso il Tribunale di Palermo su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, guidata dal Procuratore Maurizio De Lucia (operazione “Vento”). È accusato dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso e associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

Giuseppe Auteri, il ruolo nel mandamento e la latitanza

A mettere a segno l’operazione sono stati i militari del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Palermo, con il supporto tecnico del R.O.S. e, in fase esecutiva, della Compagnia di Intervento Operativo del 12° Reggimento Carabinieri Sicilia e del Nucleo Radiomobile di Palermo.

Secondo i risultati dell’indagine “Vento”, Auteri era emerso come soggetto di estrema fiducia dei massimi esponenti del mandamento di Porta Nuova, all’epoca individuati in Giuseppe Di Giovanni e Tommaso Lo Presti. Per conto di questi ultimi, tra l’altro, avrebbe avuto il delicato incarico di gestire la cassa del sodalizio mafioso insieme a Giuseppe Incontrera, assassinato alla Zisa il 30 giugno 2022.

Sottrattosi al fermo di indiziati di delitto emesso il 4 luglio 2022 nei confronti suoi e di altri 17 consociati, Giuseppe Auteri è riuscito a conservare la propria condizione di clandestinità grazie a un’articolata rete di soggetti compiacenti. Allo stesso tempo è giunto ad acquisire un ruolo apicale all’interno della compagine di riferimento, attesa anche l’assenza di ulteriori uomini d’onore di prestigio dovuta all’azione di contrasto della Procura di Palermo e alle numerose operazioni di polizia susseguitesi nel tempo su territorio.

L’amicizia col boss di Pagliarelli 

Già condannato in via definitiva a otto anni di reclusione per associazione mafiosa (Operazione “Cerbero”) e a due anni di reclusione per estorsione aggravata dal metodo mafioso in concorso con Calogero Lo Presti, detto “zu Petru” (Operazione “Pedro”), Auteri può vantare anche un’amicizia di lunga data con il boss di Pagliarelli Giovanni Nicchi. Arrestato nel 2009 dopo una latitanza durata tre anni, questi è oggi detenuto in regime speciale di 41 bis.

L’arresto in zona Oreto

Grazie all’importante dispositivo di contrasto di cui si è dotato il Comando Provinciale Carabinieri di Palermo, è stato possibile superare le continue accortezze poste in essere da Giuseppe Auteri e dalla sua più stretta cerchia di favoreggiatori arrivando alla fine alla precisa localizzazione del covo.

All’atto dell’arresto, il latitante era in possesso di un revolver con matricola abrasa, di quindici colpi e di un’ingente quantità di denaro contante. 

Espletate le formalità di rito, Auteri si trova ora presso la Casa Circondariale “Pagliarelli” di Palermo. È doveroso rilevare che l’odierno destinatario della misura restrittiva è, allo stato, solamente indiziato di delitto e la sua posizione sarà oggetto di accertamento processuale.

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Arrestato a Palermo il boss Giuseppe Auteri, era latitante dal 2022