Duplice omicidio in Sicilia, l’appello dei familiari di Maria Rus: “Chi sa qualcosa parli”

Il nucleo investigativo dei vigili del fuoco ha eseguito i rilievi all’interno dell’abitazione della donna: non vi sarebbe nessuna traccia di liquido infiammabile né di inneschi vari all’interno dell’abitazione

donne

È ancora avvolta nel mistero la morte di due donne a Naro, nell’Agrigentino. Il corpo di Maria Rus, 54 anni, è stato trovato carbonizzato nella sua abitazione di vicolo Avenia, mentre il cadavere di Delia Zarniscu, 58 anni, era in in via Leonardo da Vinci. Disposta l’autopsia, il nucleo investigativo dei vigili del fuoco ha eseguito i rilievi all’interno della residenza della prima donna, accertando che per appiccare le fiamme non è stata utilizzata della benzina. Non vi sarebbe nessuna traccia di liquido infiammabile né di inneschi vari all’interno dell’abitazione.

“Non è stato un incidente ed è assurdo che nessuno abbia sentito nulla. Ci sono tante persone in questo quartiere. Chi ha chiamato i pompieri sicuramente ha visto qualcosa. Andremo in fondo a questa situazione”. Così hanno dichiarato ad AgrigentoNotizie la figlia e il genero di Maria Rus, Marcela e Giuseppe. I due, ancora increduli, hanno lanciato un appello: “Se qualcuno ha visto qualcosa o qualcuno, anche in forma anonima, parlate con i carabinieri. Ma nessuno parla, nessuno parla”.

La parole della figlia e del genero di Maria Rus

“Mia mamma non si sedeva mai su quella poltrona – racconta la figlia Marcela – . Si metteva da tutt’altra parte della casa dove il cellulare ha campo”. In merito a Delia Zarniscu, invece, la donna ha commentato: “Non so se avevano rapporti di frequentazione. Certo Naro è piccola e ci conosciamo tutti, ma non so fino a che punto loro si conoscessero o si frequentassero”.

“I miei suoceri, molti anni fa, avevano avuto dei problemi economici e gli hanno tolto due figli – ha spiegato Giuseppe – . Una aveva 12 anni e l’altra 6 anni. Una adesso è maggiorenne ed è in contatto con mia moglie, l’altra non sappiamo dove è e nessuno ci vuole dire nulla. È sparita nel nulla”.

“Mia madre e mio padre erano separati, non divorziati, ma separati – aggiunge la figlia della donna uccisa -. Mio padre è in Romania adesso. E ogni tanto si parlavano. Mia mamma da 19 anni viveva a Naro”. “Non è stato una rapina perché io ho visto il cadavere di mia suocera e aveva ancora indosso la collanina”, ha aggiunto Giuseppe. Tra lo sgomento, si cerca di pensare a cosa possa essere accaduto: “A Naro ci sono molti romeni, gente che sa i problemi che ha avuto con il marito e magari qualcuno ha cercato di infastidire mia suocera – ipotizza Giuseppe – . Magari ha cercato di cacciarli da casa ed è successa questa tragedia”.

Foto da Ansa

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