Droga nei salotti della “Palermo bene”, dietro ci sarebbe una maxi-inchiesta

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Ci sarebbe un’inchiesta ben più grande dietro l’arresto per droga dello chef di Villa Zito, Mario Di Ferro, sorpreso a passare 3 grammi di cocaina al dirigente ARS Giancarlo Migliori.
 
Secondo quanto riportato da Repubblica, chi indaga seguiva un’altra inchiesta. Lo chef e il capo della segreteria della presidenza dell’Ars sarebbero “soltanto” dei semplici intermediari.
 
Lo chef sorpreso a passare cocaina al dirigente

Lo scorso 4 aprile, i poliziotti della squadra mobile di Palermo hanno sorpreso due uomini scambiarsi qualcosa in modo fortuito all’interno di una Range Rover, in via Petrarca. L’autista, come poi accertato dagli inquirenti, ha consegnato all’altro 300 euro in contanti e in cambio ha ricevuto tre grammi di cocaina. Il cliente (svelatosi poi essere il dirigente ARS), sentito dagli agenti, ha confermato che a cedergli lo stupefacente è stato Di Ferro.

La difesa di Di Ferro: “Uomo perbene” 

Di contro, lo chef si è difeso negando di essere un abituale spacciatore, sostenendo di aver solo accontentato le richieste di un amico. L’indagine è stata coordinata dalla Procura di Palermo. Tanti i messaggi sui social in difesa del Di Ferro, con gli amici che lo descrivono come un uomo perbene dedito al suo lavoro. 

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