Droga a clienti, lo chef Di Ferro confessa: “Consegnata cocaina anche a Miccichè”

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Lo chef Mario Di Ferro, gestore del ristorante Villa Zito, ha confessato davanti ai giudici di aver ceduto droga ad alcuni clienti, tra i quali anche l’ex presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè. Il politico non è indagato ma nella giornata di mercoledì è stato sentito come testimone ammettendo di aver fatto uso di cocaina.

Di Ferro è accusato di cessione di sostanze stupefacenti. “Facevo uso di stupefacenti e con alcuni amici di una vita accadeva che io mi procurassi la cocaina e gliela facessi avere. Poi loro mi davano i soldi che avevo speso, ma io non ho mai guadagnato nulla dalla cessione di stupefacenti. Era una cortesia tra persone che fanno uso di droga”. Lo chef ha poi confessato di aver ceduto cocaina a Gianfranco Miccichè ed a a Giancarlo Migliorisi, ex componente dello staff dell’attuale presidente dell’Ars. Niente droga invece a Lello Analfino: “Stavamo scherzando al telefono”, ha precisato ai giudici. Di Ferro avrebbe avviato un percorso di disintossicazione.

Micciché: “Io non scappo”

“C’è chi cerca quotidianamente una verità diversa da quella reale. Nella mia vita non sono mai scappato e non mi sono mai nascosto, tanto meno ieri. Dopo un incontro molto cordiale con il dottor Antoci, è stato lui stesso a chiedermi se avessi preferito evitare la stampa e, con infinita gentilezza, mi ha accompagnato da una uscita del tribunale che io personalmente non conoscevo. Se qualcuno immagina di fare, anche di questo, oggetto di polemica facendone un utilizzo improprio indicandolo addirittura nel titolo con l’unico scopo di creare gossip, faccia pure”. Queste le parole di Gianfranco Micicchè subito dopo l’interrogatorio davanti ai giudici. L’ex presidente Ars è stato ascoltato come testimone: “Di Ferro non è uno spacciatore, mi ha fatto solo una cortesia”, avrebbe aggiunto.

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