Con la scusa della consegna di un pacco, famiglia picchiata e derubata in casa da finti corrieri

La rapina a una famiglia di Canicattì. Per l’arresto dei due “corrieri” decisive le immagini della videosorveglianza della casa

All’indomani di ferragosto in un’abitazione di Canicattì è avvenuta una rapina a una famiglia,  resa nota soltanto ieri dai Carabinieri della locale compagnia. Per non compromettere le indagini, hanno infatti aspettato l’arresto e la denuncia alla Procura di Agrigento dei due malviventi protagonisti dell’efferato gesto. Si tratta di una 26enne disoccupata di Canicattì e di un 25enne ucraino. Dovranno rispondere dei reati di rapina impropria, lesioni personali e detenzione di armi.

“Dobbiamo consegnare un pacco”

Dopo che avevano sequestrato, picchiato e derubato la famiglia canicattinese, la loro fuga è durata poco. Secondo quanto ricostruito, i due malviventi sono riusciti a farsi aprire la porta di casa con la scusa di dover consegnare un pacco. Marito e moglie si erano stupiti, ma visto il fare gentile dell’interlocutrice che aveva risposto al citofono, si sono fidati. Così hanno fatto entrare la donna in casa prima di chiedere al figlio trentenne se avesse ordinato dei prodotti on-line. Dopo aver aperto la porta d’ingresso, però, hanno constatato che dietro alla donna c’era anche un uomo con una grossa catena in mano, per intimidirli.

Avevano studiato le abitudini della famiglia

I due malviventi, non appena entrati hanno aggredito picchiato la famiglia. Poi, minacciandoli con ia grossa catena li hanno obbligato a dire dire dove erano nascosti i soldi, e si sono impossessati di 2 mila euro custoditi in casa, e si sono dati alla fuga. Subito la famiglia ha chiamato il numero unico d’emergenza, il 112, ed i carabinieri subito intervenuti hanno rastrellato senza esito la zona. Dei due delinquenti non c’era più nessuna traccia. Padre madre e figlio hanno dovuto ricorrere alle cure dell’ospedale. Gli investigatori, giovandosi nelle indagini anche delle immagini registrate dall’impianto di videosorveglianza della casa, in pochi giorni, sono riuscite a dare un nome e cognome ai due balordi che hanno colpito la famiglia e denunciarli. Sono una canicattinese ventiseienne e un ucraino venticinquenne, entrambi senza fissa dimora. I due conoscevano bene le abitudini della famiglia presa di mira. Probabilmente sono stati qualche giorno ad osservare i due coniugi ed il figlio trentenne.