Alla comunità di Granieri il riconoscimento di “Custode dell’identità territoriale”

Una preziosa attribuzione per gli abitanti della frazione del Comune di Caltagirone, capaci di salvaguardare il proprio patrimonio etnoantropologico e culturale in chiave identitaria

 Granieri, operosa frazione agricola di Caltagirone in provincia di Catania, ha ricevuto il prestigioso riconoscimento di “Custode dell’Identità Territoriale“. 
La comunità è stata insignita per l’impegno profuso quotidianamente a favore della salvaguardia e della valorizzazione della tradizione, anche sotto l’aspetto agroalimentare. 
Il riconoscimento si inserisce nell’ambito del percorso “Borgo Genius Loci De.Co.”  che si configura come un’irrinunciabile opportunità per recuperare e valorizzare le specificità locali, espressione dei luoghi di provenienza.
A dare notizia dell’importante attribuzione alla frazione di Granieri è Nino Sutera, direttore della Libera Università Rurale dei Saperi & dei Sapori.
É lui, siciliano di Menfi, l’ideologo del percorso che, dalle De.Co. , ovvero le Denominazioni Comunali, ha condotto sino alla nascita della nuova realtà associativa.
La comunità celebra ogni anno, dal 27 al 29 agosto, i festeggiamenti in onore del Patrono San Giovanni Battista, promossi dal comitato parrocchiale e dall’associazione culturale “Quelli che Granieri” con il patrocinio del Comune guidato dal sindaco Fabio Roccuzzo

Nino Sutera, direttore della LURSS

ELOGIO DELLA TRADIZIONE 

“Mantenere vivo il fuoco che brucia vispo nei solchi lasciati dalle vite di chi abita questa terra, e alimentarlo con storie evocative ed emozioni travolgenti”. 
Con queste parole, Gustav Mahler, compositore e direttore d’orchestra austriaco del periodo tardo-romantico, definiva il concetto di tradizione. 
“Tradizione – sosteneva – non è culto delle ceneri, ma custodia del fuoco, e omaggiarla non è chinare il capo al passato o lasciare alle ceneri del ricordo il compito di portare fino a noi le immagini di un tempo ormai andato”. 
Una visione precisa, che ben si adatta all’azione del “Borgo Genius Loci De.Co.”
Si tratta, nello specifico, di un percorso articolato in dodici momenti: tra essi, l’audizione pubblica e la consegna dei riconoscimenti.
Nel caso di Granieri, il tutto è avvenuto a seguito dell’adozione, da parte dell’amministrazione comunale di Caltagirone, del percorso “Borgo Genius Loci De.Co.” della Libera Università Rurale, con apposita delibera della Giunta municipale. 
Un’iniziativa straordinaria ha impreziosito i festeggiamenti, con l’audizione pubblica e il conferimento del riconoscimento alla comunità di Granieri di “Custode dell’identità Territoriale” .
A completare l’evento, la proiezione del cortometraggio “M’arriuordu”, a cura dell’associazione “Quelli che Granieri”. 

LE PAROLE DI NINO SUTERA 

Il riconoscimento, dunque, è destinato a chi non solo promuove la tradizione dei territori in chiave identitaria, ma anche ai soggetti che mettono in atto un’efficace comunicazione del patrimonio enogastronomico autoctono.
Si tratta di un’azione prioritaria, che consente alle varie realtà territoriali di acquisire maggiore incisività anche sotto il profilo turistico e nei confronti del visitatore o del viaggiatore. 
Questi ultimi, infatti, ritrovano nel cibo un insieme di valori, anche di carattere identitario, appunto. 
Come spiega lo stesso Nino Sutera, non a caso, al francese “terroir“, si preferisce il latino “Genius Loci” e non si tratta soltanto di una precisazione di ordine linguistico o terminologico. 
La seconda espressione, infatti, indica un equilibrio di forze e di energie che connota un luogo ben definito e una memoria irripetibile, espressa attraverso il legame affettivo verso un luogo d’infanzia o  un ricordo. 
Ma anche per un dolce o un piatto che sa di “folklore” e rimanda a una precisa dimensione etno-antropologica. 
“L’effetto Genius Loci – precisa Nino Sutera – attiene dunque alla capacità, propria di un territorio, di produrre grazie all’abilità dell’uomo che ne riconosce le specificità, l’unicità e la singolarità”. 
In sintesi, il valore. 
Al centro, c’è l’esigenza da più parti condivisa, di riappropriarsi dell’identità dei luoghi attraverso le prelibatezze gastronomiche e gli elementi storici e culturali del territorio. 
“Ma il processo va anche e soprattutto inteso – avverte Nino Sutera –  come narrazione di un frammento di civiltà“. 
Ossia quel  “Genius Loci” che l’ideologo Luigi Veronelli definiva come intimo e imprescindibile legame fra uomo, ambiente, clima e cultura produttiva.

GLI OBIETTIVI 

Il compito di ciascun “Custode dell’Identità Territoriale”, dunque, è valorizzare i simboli della terra congiuntamente alle bellezze ambientali e alle tradizioni popolari, comunicando e promuovendo il territorio. 
Un ruolo che anche la comunità di Granieri, da oggi, è chiamata ad assolvere. 
“Il Genius Loci – aggiunge Nino Sutera – è il territorio della memoria, il patrimonio collettivo, il valore più profondo della cultura mediterranea ed europea”.
“L’unico anticorpo che abbiamo – conclude – rispetto alla cultura dell’indefinito  globale”. 

 

Fonte foto: Facebook