Cannabis terapeutica, Babbo Natale bussa all’Ars per chiedere che si possa coltivare in Sicilia

L’iniziativa del comitato “Esistono i diritti”

Babbo Natale bussa alla porta dell’Ars per chiedere che vada avanti la lotta per la cannabis terapeutica in Sicilia. Questa l’iniziativa del comitato “Esistono i diritti”, che ieri, 24 dicembre, si è presentato con una delegazione a consegnare ben settanta lettere per i deputati dell’Assemblea regionale siciliana.

“Le abbiamo consegnate direttamente all’onorevole Valentina Chinnici, membro del comitato e deputato regionale. – spiega a Palermo Live Gaetano D’Amico, fondatore del comitato -. Chiediamo che si riprende la lotta per la coltivazione in Sicilia della cannabis per uso terapeutico. Abbiamo proposto anche la creazione di un intergruppo parlamentare sul tema”.

Cannabis terapeutica, la lettera del comitato “Esistono i diritti”

Sul tema della cannabis terapeutica il testo della lettera ricorda, fra gli atti significativi a livello regionale, il Decreto dell’Assessorato alla Salute del 17 gennaio 2020, relativo alla gratuità del preparato galenico, e l’emendamento presentato nel corso della Legge di stabilità 2021 su impulso del comitato “Esistono i diritti”. L’emendamento, firmato trasversalmente dalle forze politiche, era finalizzato ad affrontare le criticità risolvibili in ambito amministrativo di competenza regionale. Considerato che la materia dal punto di vista legislativo è di pertinenza nazionale, è stato poi impugnato dal Consiglio dei Ministri.

“Il primo problema da risolvere era sicuramente quello di rendere effettivamente operativo il predetto decreto, quindi la garanzia di poter accedere gratuitamente alle cannabis ad uso terapeutico – si legge nella lettera -. Infatti, la maggior parte delle Asp siciliane non aveva ancora avviato le convenzioni necessarie con le farmacie. Grazie alla spinta dei suddetti attori sociali e politici oggi la situazione è cambiata, ma è necessario non abbassare la guardia e monitorare”.

Temi nodali

“Altri temi nodali sul fronte della cannabis ad uso terapeutico riguardano l’ampliamento delle patologie soggette a rimborso, la questione essenziale relativa alla formazione dei medici e quella inerente al soddisfacimento del fabbisogno di cannabis, la cui coltivazione è stata finora consentita solo presso lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze“. Così spiega la lettera del comitato. “È doveroso evidenziare che, in particolare su questi ultimi due punti ovvero sulla formazione dei medici e sulla produzione di cannabis necessaria a coprire il fabbisogno, vi è stato un riscontro concreto nella realtà; infatti la seconda edizione del corso di formazione per i medici sull’utilizzo della cannabis terapeutica nella terapia del dolore, si è tenuto la scorsa primavera presso il Centro di Formazione Sanitaria CEFPAS di Caltanissetta”.

Gaetano D’Amico

“Sulla coltivazione della cannabis, invece, lo scorso dicembre 2021 presso l’Ufficio del Sottosegretario di Stato per la Salute, Andrea Costa, è stato costituito un tavolo tecnico con il compito di analizzare e approfondire i bisogni di salute dei pazienti che utilizzano farmaci a base di cannabis, al fine di individuare percorsi condivisi e praticabili per la risoluzione delle criticità. A seguito di ciò è stato indetto un bando che rappresenta un importante passo avanti riguardo la coltivazione della cannabis, aprendo finalmente ai privati tale possibilità, applicando di fatto una norma esistente dal 2017″.

“Il termine della presentazione delle manifestazioni di interesse è scaduto lo scorso giugno; mentre lo scorso 4 ottobre con determina dirigenziale si è dato il via alla costituzione della Commissione interministeriale giudicatrice ai fini della valutazione delle domande pervenute, che si è definita lo scorso 21 novembre. È sicuramente importante monitorare che la procedura vada a buon fine, nonostante la sentenza della Corte Costituzionale del 25 luglio 2022 che ha dichiarato l’illegittimità dell’art. 57 della L.R. n.9 /2021. Ci rivolgiamo a tutti i Deputati Regionali affinché il Cuore della Politica dia una risposte al Corpo dei Malati”.

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