Almaviva, Bevilacqua e Varrica (M5S): “Politica ha tradito promesse”

ALMAVIVA

I lavoratori Almaviva tornano in piazza con due sit-in, il primo organizzato dai lavoratori e il secondo dai sindacati. Lunedì 6 marzo alle 10.00 e martedì 7 marzo alle 10.30, gli operatori del servizio “1500” si ritroveranno davanti la presidenza della Regione siciliana in piazza Indipendenza. Lo scopo è quello di sensibilizzare il Governo nazionale, la Regione e le parti sociali sulla disastrosa situazione in cui oggi versano le 500 famiglie dei dipendenti delle sedi di Palermo, Catania, Milano, Napoli e Rende abbandonate dall’azienda e dalle istituzioni.

Non si può giocare con la vita delle persone e addirittura prenderli in giro promettendo interventi risolutivi ai tavoli di concertazione per poi tradire le promesse come fatto dal Governo Meloni – dichiara la senatrice Dolores Bevilacqua del Movimento 5 Stelle – La cosa grave è che lo Stato, dopo aver usufruito di un servizio per il Ministero della Salute, non sta facendo nulla per non far perdere la clausola di tutela sociale, oltre a non proporre soluzioni che possano preservare il futuro lavorativo di oltre 500 lavoratori e lavoratrici.
È paradossale che proprio chi dovrebbe avere come interesse pubblico quello di garantire il diritto al lavoro, invece si sta voltando dall’altra parte. Quella per il lavoro dovrebbe essere una battaglia di tutti, per questo annuncio la mia presenza al sit-in e invito i cittadini a partecipare
”.

Al presidio organizzato dai lavoratori sarà presente anche il deputato regionale Adriano Varrica. “Continueremo a proporre soluzioni ai governi regionali e nazionali, e continueremo a stare al fianco dei lavoratori come testimoniato anche dal Presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte che più volte ha incontrato gli operatori Almaviva a Palermo, Napoli e altre parti d’Italia. Sia il bacino del 1500 che quello degli altri lavoratori Almaviva va integralmente garantito e al momento, purtroppo, abbiamo assistito da chi governa solo a promesse disattese” conclude.

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