Raffaele Lombardo, la Cassazione conferma l’assoluzione dell’ex presidente della Regione Siciliana

Giudicato inammissibile il ricorso della Procura generale di Catania contro la sentenza del 7 gennaio del 2022

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Raffaele Lombardo in una foto d'archiovio. ANSA/ORIETTA SCARDINO

Si chiude la vicenda processuale dell’ex governatore della Sicilia Raffaele Lombardo, ex leader del Mpa. La Cassazione ha infatti giudicato inammissibile il ricorso della Procura generale di Catania contro la sentenza del 7 gennaio del 2022 che lo ha assolto dalle imputazioni di concorso esterno alla mafia, perché il fatto non sussiste, e di reato elettorale aggravato dall’avere favorito la mafia, per non avere commesso il fatto.

Il Pg della Cassazione aveva chiesto l’annullamento con rinvio della sentenza di secondo grado.

Raffaele Lombardo, il commento di Renato Schifani

“La definitiva assoluzione di Raffaele Lombardo dalle accuse di concorso esterno e di corruzione elettorale aggravata dall’avere favorito la mafia è una doppia buona notizia. Da un lato perché la sentenza della Cassazione cancella ogni possibile ombra sul fatto che un ex presidente della Regione possa essere sceso ad accordi con la mafia, dall’altro perché restituisce, a tredici anni dall’avvio dell’inchiesta e dopo un iter molto complesso e travagliato, serenità a una persona perbene e alla sua famiglia”. Così ha commentato la notizia il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani.

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L’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo assolto: non ci fu concorso esterno alla mafia