Un 35enne ucciso a sprangate senza motivo da un branco di giovanissimi

È stato picchiato a morte da una decina di giovanissimi, ed è morto in ospedale dopo due giorni di agonia. Arrestato un moldavo che farebbe parte del branco

statale

Un uomo di 35 anni, Cristian Martinelli, di Casale Monferrato, ha perso la vita a causa di un pestaggio. Benché non presentasse lesioni evidenti, sarebbe morto in seguito a gravissime emorragie interne. La vittima sarebbe stata aggredita ripetutamente all’interno della stazione ferroviaria di Casale,  circondato da una decina  di giovanissimi. Ragazzi che sembrerebbero appartenere a una vera e propria gang. Martinelli sarebbe stato colpito con inaudita violenza con botte ed anche a colpi di spranga.

In carcere un moldavo

Si sta delineando il quadro di un vero e proprio omicidio di gruppo. Le indagini  hanno fatto passi avanti, e in carcere a Vercelli c’è un giovane di nazionalità moldava che avrebbe fatto delle prime ammissioni. Nella giornata di oggi, mercoledì 19 ottobre, si terrà il primo interrogatorio di garanzia che aiuterà i carabinieri a tracciare nuove linee che potranno, forse, creare un quadro più limpido dell’aggressione al 35enne. La persona che è stata identificata e fermata dai militari sarebbe uno dei presunti autori del violentissimo pestaggio che ha provocato la morte di Martinelli. L’uomo    non si sarebbe fermato neppure quando l’uomo era ormai a terra e non più in grado di difendersi da quei colpi, attorniano dagli altri che incitavano alla violenza.

Le lesioni decisive per la morte del 35enne

Dalle verifiche è emerso che le lesioni riportate dalla vittima siano state decisive per la sua morte. Nonostante la gravità, il 35enne era riuscito nei suoi ultimi momenti di coscienza a chiedere aiuto a un gruppo di pensionati che si trovavano nella zona del pestaggio, e poi a riferire al personale del pronto soccorso di essere  stato vittima di un pestaggio ad opera di giovanissimi.  Gli investigatori sostengono di avere in mano una «serie di indizi». Tra questi il fatto che a casa di uno di questi ragazzi siano stati trovati degli occhiali da sole che appartenevano a Cristian