Uccise con un pugno il padre di un amico dopo un litigio: condannato

Condannato un ragazzo di 29 anni di Canicattì

agrigento

Confermata  la condanna dalla Corte di assise di appello di Palermo a 6 anni e 8 mesi di reclusione per un ragazzo di 29 anni di Canicattì Giuseppe Cutaia. Il giovane è accusato di omicidio preterintenzionale: con un pugno infatti avrebbe colpito il padre di un amico, Giuseppe Cacciatore di 46 anni che era intervenuto per sedare una rissa tra il figlio e lo stesso Cutaia.

I fatti risalgono all’agosto 2015. In un primo momento gli investigatori stabilirono che l’uomo 46enne fosse morto a causa di sindrome coronarica acuta, quindi senza nessun nesso col pugno ricevuto in faccia dal ventinovenne. Invece dagli accertamenti medici si evincerebbe che “il decesso sarebbe stato provocato a causa dell’increzione di ormoni catecolaminici che sviluppava una sindrome coronarica acuta”. Ciò provocato dal pugno ricevuto.

La difesa del condannato

La difesa di Cutaia ha sempre sostenuto che non ci fosse nessun nesso tra le lesioni provocate dal pugno e la morte dell’uomo. L’imputato si sarebbe difeso da un’aggressione con un oggetto di ferro da parte di Cacciatore che qualche giorno prima avrebbe aggredito brutalmente Cutaia. La Corte di assise di appello di Palermo ha confermato la condanna di primo grado data dal gup di Agrigento.

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