Fallimento ex Palermo Calcio, sequestrati 8 immobili ai Tuttolomondo

I fratelli Tuttolomondo si trovano in carcere per il fallimento dell’US Città di Palermo

giudizio

La Guardia di Finanza ha disposto il sequestro di otto immobili appartenenti ai fratelli Tuttolomondo. I beni fanno parte della “Immobiliare Ponte di Nona 2004 srl”, i cui titolari sono proprio gli ex proprietari del Palermo Calcio.

Salvatore e Walter Tuttolomondo sono accusati di auto-riciclaggio e bancarotta fraudolenta. Le indagini hanno riguardato la cessione delle quote della US Città di Palermo effettuata nel corso del 2019 al prezzo di soli 10 euro a favore della SPORTING NETWORK s.r.l., società controllata dalla ARKUS NETWORK s.r.l., riconducibile ai fratelli Tuttolomondo.

Una vicenda che ha portato il club nel giugno 2019 a non ottenere l’iscrizione al campionato di Serie B, in quanto non aveva effettuato tutti i pagamenti entro il tempo indicato. La Lega Calcio e la COVISOC non hanno ritenuto sussistenti i requisiti minimi previsti dalla normativa in materia.

La colpa non è nostra ma di chi ci ha preceduti, ovvero Zamparini”. Si sono difesi così i Tuttolomondo davanti le domande del gip. Il loro unico obiettivo sarebbe stato solamente prendersi i soldi dei diretti televisivi.