Truffe nel settore agricolo: controlli a tappeto in tutta l’isola

Il bilancio dell’ultimo anno, in relazione alle indagini sviluppate in Sicilia dai Comandi Provinciali dell’Arma, ha visto 880 persone deferite all’Autorità Giudiziaria, di cui 52 in stato d’arresto.

truffe

Nel corso del corrente anno, i Carabinieri di Sicilia hanno effettuato un’imponente attività di verifica per contrastare le truffe all’INPS perpetrate attraverso i falsi braccianti agricoli e le indebite percezioni del reddito di cittadinanza. Il bilancio dell’ultimo anno, in relazione alle indagini sviluppate in Sicilia dai Comandi Provinciali dell’Arma, ha visto 880 persone deferite all’Autorità Giudiziaria, di cui 52 in stato d’arresto. Bilancio che testimonia l’incessante impegno dell’Arma nel settore, che ha consentito all’I.N.P.S. di recuperare somme già erogate e soprattutto di bloccare ulteriori centinaia di migliaia di euro.

Arresti e denunce in tutta la Sicilia per truffe all’Inps

Già nel novembre scorso i Carabinieri di Trapani avevano scoperto una maxi truffa ai danni dell’I.N.P.S. Gli indagati, utilizzando imprese e società del comparto edile esistenti solo sulla “carta” ed aventi sedi “fantasma”, avevano fittiziamente assunto 241 persone, allo scopo di percepire indebitamente le indennità previdenziali e assistenziali.

I finti lavoratori, a loro volta, si impegnavano poi a versare ai titolari delle ditte fittizie la metà del valore di tali indebite indennità (ad esempio quella della disoccupazione, pur non avendo mai lavorato neanche un giorno). L’operazione aveva quindi consentito, su ordine dell’Autorità Giudiziaria, di effettuare un sequestro di beni per un valore di circa 670 mila euro a carico dei titolari delle ditte fantasma.

Altra significativa operazione risale allo scorso marzo dai Carabinieri di Lercara Friddi, con il deferimento all’Autorità Giudiziaria di 30 persone, di età compresa tra i 20 e gli 80 anni. Per eludere i controlli dell’ente previdenziale, i soggetti deferiti avevano reso dichiarazioni mendaci o incomplete nella dichiarazione sostitutiva unica, percependo, quindi, indebitamente il reddito di cittadinanza ovvero percependolo in misura superiore al dovuto, per un danno erariale di circa 235.000 mila euro.

Ulteriore inchiesta a Catania, nel maggio scorso, con cui sono finite in manette 40 persone, accusate, a vario titolo, di associazione mafiosa, falsi e truffe ai danni dell’I.N.P.S.. Nel corso delle indagini, in particolare, si è documentato un singolare canale di finanziamento delle casse dei clan mafiosi: l’indebita percezione dell’indennità di disoccupazione agricola. Attraverso una rete di ditte compiacenti, consulenti del lavoro disponibili e soggetti che si prestavano a fungere da falsi “braccianti agricoli”, l’organizzazione mafiosa predisponeva tutta la documentazione necessaria ed inoltrava le domande per ottenere indebitamente tale indennità; per un totale di oltre 80.000 euro. Di rilievo altre due importanti operazioni, a Caltanissetta e Messina, anche in questo caso con diversi arresti.

Truffe nel settore agricolo: fenomeno in diffusione

 “Il quadro delineato evidenzia una preoccupante diffusione di tali fenomeni. Per questo motivo che le Stazioni dell’Arma, in sinergia con i Nuclei Carabinieri Ispettorato del Lavoro e con la collaborazione dell’I.N.P.S. e delle organizzazioni delle imprese agricole, hanno intensificato la risposta verso queste inaccettabili sottrazioni di risorse dalle “casse” dello Stato, contrastando anche ogni sorta di indebito arricchimento connesso a tali reati”. Lo ha affermato il Generale di Brigata Rosario Castello, Comandante della Legione Carabinieri Sicilia.

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