Trovato morto in un posteggio con la testa spaccata: carabinieri nei guai

Il fratello della vittima ha presentato una denuncia e sei militari dell’Arma sono stati iscritti nel registro degli indagati

marijuana

Taissir Sakka, un tunisino 30 anni, dopo una notte ‘brava’ di violente liti e alcool, è stato portato in caserma. Il mattino dopo è stato ritrovato morto nel parcheggio di un cinema vicino alla stazione di Modena.

In un primo momento, i carabinieri avevano diffuso una nota in cui si parlava di accertamenti finalizzati a ricostruire l’esatta dinamica di una possibile caduta accidentale, ma il fratello del giovane non ha mai creduto a questa tesi. Ha così presentato una denuncia, ipotizzando un’aggressione in seguito alla quale sei militari dell’Arma sono stati iscritti nel registro degli indagati. Ad uno di loro il PM ha contestato anche i reati di minacce aggravate e di morte come conseguenza di altro reato.

I carabinieri iscritti nel registro degli indagati

Ieri il magistrato ha affidato l’incarico per eseguire l’autopsia sul corpo della vittima, che aveva un profondo taglio alla testa. L’esito dell’esame autoptico sarà determinante per stabilire l’esatta causa della morte, escludendo o meno una causa violenta. Nel frattempo l’iscrizione dei carabinieri nel registro degli indagati è un atto dovuto per consentire loro di difendersi.

La ricostruzione

Sabato sera i militari era intervenuti al circolo Arci di Ravarino per sedare una lite scoppiata all’esterno del locale tra Taissir e suo fratello Mohamed contro un altro gruppo di giovani. I carabinieri intervenuti hanno trovato i due in stato di ubriachezza, li hanno identificati e portati in caserma a Modena per denunciarli. Tassir era noto alle forze dell’ordine per diversi precedenti.

Indagini in corso

Resta un mistero come il tunisino sia finto nel parcheggio. È stato portato o trascinato da qualcuno? E come si è procurato quella ferita letale? Il fratello non crede all’ipotesi della caduta accidentale ed ha presentato una dettagliata denuncia in cui fornisce la sua versione. Ma gli investigatori stanno ancora cercando riscontri alle sue affermazioni, anche dalle telecamere di sorveglianza della zona. Nella speranza di trovare qualche immagine che chiarisca se davvero il tunisino è stato ucciso ed eventualmente da chi.

Il fratello del morto accusa, i sindacati dell’Arma difendono i carabinieri

Mohamed, il fratello del tunisino morto, ha puntato il dito contro i carabinieri di pattuglia intervenuti per placare gli animo  mentre ‘era in corso la rissa. Ma non è chiaro cosa sia accaduto dopo le 23, quando il giovane è stato portato in caserma. Sarà necessario attendere l’esito dell’autopsia per avere qualche risposta. I sindacati dell’Arma sono intervenuti a difesa dei militari tirati in ballo: “Atto dovuto e garantista quello adottato dalla Procura di Modena”, dice in una nota l’Usmia Carabinieri