Dramma a Capaci, giovane morto annegato: si era tuffato per prestare aiuto

Il ragazzo insieme a degli amici ha deciso di tuffarsi nonostante il mare mosso e le bandiere rosse. Per la vittima non c’è stato nulla da fare

Capaci

Tragedia questa mattina su una spiaggia di Capaci, in provincia di Palermo. Un giovane è morto annegato in mare, dopo che si era tuffato per aiutare dei bagnanti in difficoltà. Da quello che si apprende uno dei tre ragazzi sarebbe riuscito a tornare da solo in riva, mentre un altro ragazzo sarebbe stato portato in salvo dai bagnini.

Al giovane deceduto i soccorritori hanno praticato il massaggio cardiaco, ma purtroppo non c’era più nulla da fare. Sul posto sono intervenuti oltre i sanitari del 118 anche i Carabinieri. La vittima si chiamava Luca Carollo, 22 anni di Torretta. Secondo alcuni testimoni il giovane si era tuffato per prestare aiuto a delle persone in difficoltà.

IL RACCONTO DI UN TESTIMONE

Un testimone ha raccontato a Palermo Live i tragici momenti “Mentre io e la mia ragazza eravamo sui lettini, quasi in riva al mare, intorno alle 11 e 50, un ragazzo chiedeva aiuto, riferendo che ci fossero tre ragazzi che facevano fatica a tornare in riva al mare per le forti correnti e il mare agitato. Ho detto personalmente al ragazzo di andare circa 200 metri più avanti nel lido Sunset dove era presente la torretta del salvataggio dove vi era la prima bandierina rossa, che distava circa 500 metri dal tragico accaduto. Bandierina poco visibile da quella distanza.

Una volta chiamati i bagnini, mi sono recato assieme a loro verso il luogo dell’incidente per indicare dove fossero i ragazzi, visto il mare agitato si faceva abbastanza fatica vederli. Nel frattempo, uno dei tre ragazzi è riuscito ad uscire dall’acqua, stremato, senza forze. I ragazzi del salvataggio si sono immediatamente tuffati in mare per andare a recuperare il secondo ragazzo ormai senza forze ma cosciente, infatti cercava in tutti i modo di rimanere a galla. Non si sapeva ancora nulla del terzo ragazzo (Luca). Tutto ad un tratto mi accorgo di due ragazze (sorelle) che corrono verso un altro bagnino dicendo che vi fosse un terzo ragazzo disperso in acqua. I bagnini avevano già raggiunto il secondo ragazzo e lo stavano traendo in salvo quando, tutto ad un tratto, ho visto 5 ragazzi tuffarsi in mare, avevano avvistato il corpo rivolto a faccia in giù del giovane, ormai privo di vita.

I soccorsi

Sono riusciti a tirarlo fuori dall’acqua e subito il bagnino, chiamato dalle due ragazze (sorelle), è intervenuto immediatamente, cercando, attraverso delle manovre di primo soccorso, di rianimarlo. Nel mentre io chiamavo con il mio cellulare i soccorsi del 118 riferendomi che già avessero chiamato e che stessero arrivando. Il bagnino assieme alle due ragazze-sorelle hanno effettuato circa 45 minuti di massaggio cardiaco alternato alla respirazione bocca a bocca; 45 sono stati anche i vergognosi minuti che le due ambulanze hanno impiegato per giungere nel luogo dell’incidente.

Una volta arrivati i medici del 118 hanno subito applicato il defibrillatore per rianimare il povero Luca. Ma purtroppo i soccorsi sono arrivati troppo tardi. Hanno eseguito il massaggio cardiaco per altri circa 35-40 minuti. Nel mentre giungevano le pattuglie dei carabinieri. Verso le 13.30 i medici hanno smesso di eseguire il massaggio cardiaco dichiarando il decesso del ragazzo. Il momento più straziante è stato quando sono arrivati sulla spiaggia i parenti di Luca ma soprattutto i suoi genitori”.

Ultimo aggiornamento 07.38