Traffico illegale di rifiuti, a Palermo sequestrata la «Nova Recicling Metalli s.r.l»

L’azienda è centro di raccolta per la messa in sicurezza, la demolizione e la rottamazione dei veicoli a motore e dei rimorchi, nonchè lo stoccaggio di rifiuti speciali pericolosi e non. 

I Carabinieri del Comando per la Tutela Ambientale, coadiuvati da personale del Comando Provinciale Carabinieri di Palermo, dopo un’accurata indagine, hanno posto sotto sequestro la ditta «Nova Recicling Metalli s.r.l», centro di raccolta per la messa in sicurezza, la demolizione e la rottamazione dei veicoli a motore e dei rimorchi, nonchè lo stoccaggio di rifiuti speciali pericolosi e non. 

L’indagine, avviata nel dicembre 2018 fino a agosto 2019 per il contrasto al grave fenomeno del traffico illecito di ingenti quantitativi di rifiuti speciali, pericolosi e non, ha permesso ai militari di appurare l’esistenza di un’organizzazione illecita operante nel settore della raccolta, trasporto  e smaltimento di rifiuti speciali pericolosi costituiti da accumulatori esausti di piombo.

I reati contestati  dalla Procura della Repubblica di Palermo alla ditta «Nova Recicling Metalli s.r.l» sono «attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti» e «falsità in registri e notificazioni».

LE INDAGINI

L’amministratore unico della società,  al fine di conseguire un ingiusto profitto, con più operazioni e attraverso l’allestimento di mezzi e attività continuative e organizzate, riceveva, gestiva e cedeva abusivamente ingenti quantitativi di rifiuti speciali pericolosi e non (in particolare, batterie esauste al piombo, rottami ferrosi, metalli non ferrosi, imballaggi metallici misti, vetro ed apparecchiature elettriche ed elettroniche).

I rifiuti venivano conferiti presso l’impianto di trattamento in questione da ditte non autorizzate alla raccolta e al trasporto e da soggetti privati non autorizzati, privi dei f.i.r., utilizzando per il trasporto automezzi privi di targa.

Inoltre i militari hanno accertato la presenza di un’attività di deposito temporaneo di rifiuti speciali pericolosi (liquidi costituiti da elettroliti di batterie ed accumulatori, classificati con codice CER 16.06.06), senza la prescritta autorizzazione, all’interno di due vasche interrate, costruite abusivamente e senza rispettare i requisiti imposti dal D.Lgs. 46/2014 per la gestione dei rifiuti liquidi pericolosi.

Un traffico illecito di 268.508,00 tonnellate di rifiuti speciali pericolosi e non, e un ingiusto profitto quantificato in euro 175.045,25. All’amministratore unico e alla società sono stati sequestrati anche conti correnti, depositi e rapporti bancarico con ingenti somme di denaro che vanno oltre i 170mila euro.

I beni sequestrati, dal valore di 2.500.000,00 euro  sono stati affidati a un amministratore giudiziario.