Strage di Lampedusa, dieci anni fa il naufragio in cui morirono 368 migranti

I naufraghi somali ed eritrei erano partiti dalla Libia a bordo di un peschereccio

strage

Dieci anni dal 3 ottobre 2013 quando 368 persone morirono a Lampedusa, a pochi passi dall’Isola dei Conigli, nel naufragio di un peschereccio proveniente dalla Libia. Una strage che ha profondamente colpito l’opinione pubblica e che ha portato all’istituzione della Giornata della Memoria e dell’Accoglienza.

“Viene la parola vergogna: è una vergogna! Uniamo i nostri sforzi perché non si ripetano simili tragedie”, disse Papa Francesco quel giorno di dieci anni fa. Partiti dalla Libia a bordo di un peschereccio, i naufraghi somali ed eritrei erano quasi arrivati a Lampedusa. Incendiarono una coperta per segnalare la loro posizione ma il rogo che ne scaturì provocò in tutto la morte di 368 migranti. Salvate 155 persone, fra cui sei donne e due bambini.

Strage di Lampedusa, le iniziative  

Purtroppo a dieci anni di distanza da quella strage tante altre se ne sono consumate nell’intero Mediterraneo. Tra le iniziative commemorative, l’incontro tra gli studenti dell’isola e i sopravvissuti dei naufragi del 3 e del 10 ottobre 2013. Nella notte fra lunedì e martedì, alle 3:15 (orario del naufragio), in piazza Piave si è inoltre osservato un momento di raccoglimento.  

Alle 8 poi l’incontro in piazza Castello e la marcia fino a Porta d’Europa. Presenti il vice presidente del Senato, Maria Domenica Castellone, l’arcivescovo di Agrigento monsignor Alessandro Damiano, il prefetto Filippo Romano e l’imam di Catania, nonché presidente della comunità islamica siciliana, Kheit Abdelhafid. Alle 10:30 sarà come di consueto deposta una corona di fiori in mare. Ad organizzare l’appuntamento è il “Comitato 3 ottobre”.

Foto da Ansa

CONTINUA A LEGGERE

 

Lampedusa, l’hotspot è al collasso: oltre 1800 i migranti nella struttura