Strage di Firenze, Messina Denaro al giudice: “Hanno usato gente che non vale niente”

“La strage di via dei Georgofili? La finalità era prendersela con lo Stato, con i beni dello Stato”, ha detto il boss al gip

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Prima di morire Matteo Messina Denaro ha accettato di sottoporsi a tre interrogatori, rispondendo alle domande dei magistrati che lo avevano arrestato. Non essendo un collaboratore di giustizia, il capomafia non ha fornito agli investigatori notizie rilevanti. Si è limitato a raccontare la sua verità, lanciando una serie di messaggi.

Nel corso di un interrogatorio reso al gip Alfredo Montalto nei mesi scorsi, ora depositato senza omissis e riportato dall’Ansa, ad esempio ha dato la propria versione della strage dei Georgofili, avvenuta a Firenze nel maggio del ’93. In quell’attentato  morirono cinque persone, tra cui due sorelline. “Tengo in chiaro che io non so niente di Firenze – ha tenuto subito a precisare il boss -. Io non so niente anche perché non c’è mai stata in una mia condanna nessun riscontro oggettivo. Quello di Firenze, qualora fosse vero, non è che si volevano uccidere persone, anche perché ci sono collaboratori che dicono che la finalità non era uccidere delle persone. Solo che il problema è stato secondo me che sono andati con la ruspa cioè hanno ucciso la mosca con le cannonate. Perché si sa che se si mettono bombe, possono cadere degli innocenti”.

Messina Denaro: “Hanno usato gente che non vale niente“.

Poi, continuando sempre a negare di aver avuto un ruolo nelle bombe del ’93, Messina Denaro ha aggiunto: “La finalità era prendersela con lo Stato, con i beni dello Stato”. Dunque dovevano essere colpiti solo i monumenti. Ma allora, gli è stato chiesto,  perché le bombe di Firenze, Roma e Milano fanno dieci morti e decine di feriti? “Non è stato secondo me un errore – ha sostenuto il boss  –. È stato menefreghismo che è peggio perché l’errore può essere perdonato. Ma se io capisco e intuisco che là succedeva una strage ecco che una bomba là non sarebbe mai stata messa”. Poi, riferendosi agli esecutori, il capomafia ha aggiunto: “Il problema è che hanno usato gente che non vale niente”.