Madè, sorella di Benno: «Per me è stato evidente fin da subito che era stato lui»

«Il fatto che Benno abbia ucciso a sangue freddo la mia mamma e il mio papà per me è stato violentemente e dolorosamente evidente fin da subito» dice Madè

Dopo che è stata resa nota la notizia della confessione di Benno, si fa sentire per la prima volta la sorella Madè Neumair. L’uomo, appassionato di fitness, è in carcere con l’accusa di aver ucciso i genitori, Laura Perselli e Peter Neumair, docenti in pensione. «La confessione di Benno non è un traguardo – esordisce Madè -. In questo momento per me rappresenta semplicemente un’ulteriore svolta che forse faciliterà il nostro percorso in quello che fino a ieri vedevo davanti a me come un processo puramente indiziario».

C’È TANTO RISENTIMENTO

Dalle parole di Madè, 26 anni, che lavora come medico in un ospedale a Monaco di Baviera, emerge il risentimento accumulato nei confronti del fratello. Con il quale ha sempre avuto un rapporto difficile. E, allo stesso tempo, viene fuori il grande amore nei confronti dei genitori, strappati al suo affetto troppo presto. «Il fatto che Benno abbia ucciso a sangue freddo la mia mamma e il mio papà – spiega Madè, – per me è stato violentemente e dolorosamente evidente fin da subito. Come del resto sanno gli inquirenti e le persone a me più care. Pensando alle prime settimane seguenti all’accaduto, stento a credere – continua – come io sia riuscita a mantenere la calma e la concentrazione nel trambusto e nel dolore più annientante, vivendo nella paura che la verità non venisse mai alla luce».

IL RICORDO DI PAPÀ E MAMMA

Poi il ricordo commosso di Laura e Peter, la sua mamma ed il suo papà. «Ho sentito i miei genitori vicinissimi ogni giorno, mi hanno dato la forza di alzarmi ogni volta la mattina – racconta Madè -. È mi stanno continuando a dare tutto quello che mi hanno sempre dato nel modo più puro. Ho vissuto i primi giorni con le immagini in televisione di un Benno a braccia larghe che si appoggiava alla balaustra della terrazza dei miei genitori, scrutando arrogantemente in basso verso i giornalisti e i carabinieri. Lamentandosi poco dopo con me al telefono su quanto fosse nauseato e irritato da tutte le “strane domande”. E poi sentire nelle varie interviste la sua voce gelida fabbricare spontanee teorie depistanti e palesi menzogne».

«NON CREDO AL SUO PENTIMENTO»

Benno ha confessato, ma la sorella non crede in un suo ravvedimento. «Non credo a un sentimento di pentimento da parte di Benno – ribadisce Madè e ci vuole ben poco a capire che la sua confessione, resa immediatamente dopo il ritrovamento del corpo senza vita di una delle sue due vittime che presentava ovvi segni di violenza, fosse a quel punto un passo dovuto al quadro indiziario a suo carico e non l’effetto di una dissoluzione di schianto, di tutte le difese di negazione e di rimozione, attuate nelle settimane successive ai fatti. Negazione e rimozione mi appaiono ben poco compatibili con l’intensa attività di mio fratello di depistare e inquinare in maniera calcolata e lucida le prove a suo carico».