“Sono stata violentata da mio padre”, ma è tutto falso: un uomo di 43 anni viene assolto

Secondo la Corte d’appello, la minorenne per essere più libera avrebbe accusato il padre, pur sapendo che era innocente

tredicenne

La Corte d’Appello di Roma ha assolto un 43enne dall’accusa di aver violentato la figlia minorenne. La sentenza del tribunale romano ha ribaltato il verdetto dei giudici di primo grado, che avevano condannato l’uomo, di professione carpentiere, a otto anni di reclusione con il rito abbreviato. La svolta giudiziaria dopo 27 mesi trascorsi dall’uomo tra carcere e domiciliari. Secondo i giudici d’appello, la ragazza avrebbe accusato il padre di abusi sessuali pur sapendolo innocente. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, e riportato dal Corriere della Sera, con questa bugia la ragazza avrebbe cercato di sbarazzarsi delle attenzioni della madre, e quindi potere frequentare un giovane conosciuto su Internet.

La madre aveva denunciato l’ex marito

I giudici hanno scritto: “La minore si muoveva avendo quale obiettivo quello di liberarsi delle attenzioni della madre per realizzare il suo adolescenziale disegno di incontrare il ragazzo con il quale non aveva mai avuto contatti personali, ma del quale pareva molto innamorata”. Tutto avrebbe avuto inizio quando la madre della ragazza, oggi 17enne, aveva sorpreso la figlia a inviare foto di nudo al ragazzo conosciuto su internet. La donna avrebbe minacciato di denunciare quest’ultimo, e la figlia le avrebbe risposto: “Piuttosto dovrei denunciare papà per aver abusato di me”. All’inizio la madre non l’aveva creduto, ma alla fine si è convinta a denunciare l’ormai ex marito, che è stato arrestato nell’ottobre del 2021. L’uomo in primo grado è stato condannato, ma i giudici d’appello, rileggendo la storia, ne hanno dato una versione completamente diversa, e l’hanno assolto.