Serie B, Binda: “Campionato imprevedibile, bravo il City Group a non mettere in discussione Corini”

Nicola Binda, attraverso le colonne della “Gazzetta dello Sport”, ha fatto il punto sulla Serie B analizzando i risultati dell’ultima giornata di campionato. Di seguito un estratto delle parole riportate dal noto quotidiano sportivo.

Le dichiarazioni di Binda sulla Serie B…

“Se qualcuno è ancora convinto che la Serie B sia un campionato come tanti, si studi bene cosa è successo in questa giornata e capirà che l’etichetta dell’imprevedibilità non è stata appiccicata a caso – scrive Binda -. Ci sono, da tempo, 8 squadre in fuga. Tra queste, solo una è riuscita a vincere e la metà ha perso. Campionato riaperto? No, perché il distacco dal centro-classifica resta di 5 punti. Ma come è possibile? È veramente una situazione indecifrabile. In zona promozione – prosegue – il solo Palermo ha fatto il suo dovere, scalando comunque una sola posizione. Aspettiamo queste due giornate a cavallo del Natale e vediamo se dalla coda arrivano altri scossoni, dopo quelli giunti da Ascoli, Feralpisalò e Spezia che in un sol colpo hanno lucidato un’altra etichetta di questo pazzo torneo: tutti possono battere tutti. Non si scappa”.

… e sul Palermo

“Non è facile allenare a Palermo – spiega il noto giornalista -, perché il grande entusiasmo dei momenti di gioia si trasforma in una cappa negativa quando le cose non vanno. Ne hanno sofferto forse di più i giocatori rispetto a Corini, che appunto ha il cuore di ramo duro e ha sposato un modo di allenare diverso, vista la linea della proprietà alla quale in Italia non siamo abituati, con una regia che da Manchester coordina il lavoro nei vari satelliti. E se si accende un allarme rosso, concentra lì le sue attenzioni”.

“City Group – afferma ancora Binda – agisce in stretto contatto con Corini, ma le direttive settimanali hanno contribuito a migliorare il lavoro dell’allenatore e non hanno fatto arrivare imposizioni particolari. City Group ragiona in un modo molto chiaro nei confronti dei suoi allenatori: se capisce che la squadra non segue più il lavoro del tecnico, e i risultati sono disastrosi, allora interviene. Se no preferisce dare continuità e il lavoro di Corini, iniziato un anno e mezzo fa, non ha dato segnali per essere messo in discussione. Nemmeno in quel blackout. L’abbraccio finale della squadra, dopo la vittoria contro il Pisa, è stato decisamente significativo” – conclude –.

 

Fonte Immagine: solobari.it

 

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