Scuola, approvato il piano di ridimensionamento: scompariranno 15 istituti, se ne salvano solo due

In questo ridimensionamento non sono state coinvolte le zone a rischio dispersione scolastica come Brancaccio e alcune aree dell’entroterra

La Conferenza provinciale ha approvato con 15 voti favorevoli e 2 contrari il piano di ridimensionamento relativo a 17 istituti scolastici di Palermo e provincia. Dalla proposta iniziale si sono salvati solamente Garzilli e Marconi. Al loro posto nella lista delle 17 scuole che spariranno, ne sono state inserite due di Misilmeri. L’ultima parola adesso spetta a Mimmo Turano, assessore regionale all’Istruzione. Ma, a quanto pare, tutti sono d’accordo sulla necessità di procedere in questo senso. Solo la ‘Uil Scuola Sicilia’ ha espresso il suo dissenso. Ma questo passo andava fatto,  ha spiegato il presidente del consiglio scolastico provinciale, Toti Cecala,

E, come si legge sul Giornale di Sicilia,   ha spiegato perché. Ha detto che  nasce dalla legge di stabilità e dalla legge di bilancio, che richiamano al risparmio con il taglio nelle scuole come conseguenza della diminuzione di alunni: 3 mila in meno all’anno nel capoluogo e 13 mila in Sicilia.

La spiegazione del provvedimento

Toti Cecala ha spiegato: “L’obiettivo è quello di trasformare le direzioni didattiche, che accolgono infanzia e primaria, in istituti scolastici comprensivi. Così da dare continuità didattica nel territorio. I dirigenti scolastici di questi 17 istituti – ha continuato Cecala – non perderanno i loro ruoli perché al momento, proprio in considerazione del fatto che vi sono più scuole del dovuto, alcuni presidi hanno la reggenza in più istituti. Questo non accadrà più. Questo piano sarà attuato il primo settembre del 2024, e l’anno dopo vi sarà una decurtazione di altri 5 dirigenti scolastici e l’anno dopo ancora di altri 5”. Cecala ha  precisato che in questo ridimensionamento non sono state coinvolte le zone a rischio dispersione scolastica come Brancaccio e alcune aree dell’entroterra come Corleone e le Madonie. 

Le scuole che spariranno

Cecala ha anche spiegato che a Palermo si sta cercando di unire insieme i plessi che hanno pochi alunni. E per illustrare meglio il perché di questo provvedimento, ha citato uno dei casi più eclatanti: “La scuola media Cesareo in via Paratore si trova al civico 36, e proprio a fianco, al civico 34, c’è la direzione didattica Salgari. Entrambe verranno fuse in un unico istituto comprensivo”. Altre tre scuole, la Gramsci , l’Arculeo e la Ragusa Moleti, avranno la stessa sorte. Saranno smantellate anche le scuole Monti Iblei, Tomaselli, Rosolino Pilo, De Gasperi e Borgese. L’istituto professionale alberghiero Cascino si fonderà con l’istituto Borsellino.

La stessa sorte avranno alcune scuole della provincia: la direzione didattica Casteldaccia si aggregherà all’istituto comprensivo, così come le scuole di Terrasini, di Belmonte Mezzagno e Capaci. La media Scianna di Bagheria si unirà alla direzione didattica Cirrincione e salteranno anche il primo circolo didattico di Bagheria Giuseppe Bagnera, il terzo circolo didattico Luigi Pirandello e il primo circolo didattico di Termini Imerese. In merito al piano di ridimensionamento, Claudio Parasporo, segretario della ‘Uil Scuola Sicilia’, ha detto: “Siamo riusciti a fermare almeno lo smembramento degli istituti Garzilli e Marconi. Nessuno dei dirigenti scolastici era al corrente di questo piano. Lo hanno scoperto grazie a noi e all’articolo del Giornale di Sicilia”.