Viminale, allerta su rischio tensioni sociali: ieri sera guerriglia e saccheggi a Torino

Il Viminale preoccupato per le manifestazioni nelle principali città italiane. Si temono infiltrazioni di ultras, estremisti di destra, centri sociali, e di soggetti che vivono di espedienti e piccoli reati

Al Viminale sale l’allerta per le tensioni sociali che potrebbero esplodere nel paese dopo il nuovo Dpcm del governo che ha rintrodotto una serie di restrizioni. Le manifestazioni dei giorni scorsi a Napoli, Roma e Torino sono un campanello d’allarme, anche se si è trattato di situazioni ben connotate. Infatti  chi si è reso protagonista degli scontri con le forze di polizia, in sostanza, non aveva nulla a che vedere con le categorie che in qualche modo sono state più colpite dalla crisi di questi mesi.  Si pensa ad infiltrazioni di  ambienti che avevano il preciso scopo di provocare disordini: ultras, estremisti di destra, centri sociali, soggetti che vivono di espedienti e piccoli reati utilizzati come manovalanza dalla criminalità organizzata.

TENSIONE NELLE PIAZZE

Tensioni in serata nelle piazze, da Napoli a Milano a Torino, ma anche a Trieste e Catania. Sparati fumogeni e molotov contro le forze dell’ordine. Fermato un manifestante a Napoli, e feriti nel capoluogo piemontese. E proprio a Torino ci sono stati gli episodi più gravi. La manifestazione di piazza Castello contro i nuovi divieti si è trasformata in violenza: bombe carta, poi i saccheggi in piena regola nei negozi. Vetrine spaccate, porte forzate, antifurti impazziti. Un gruppo organizzato si è staccato dalla manifestazione, e indisturbato ha concluso la giornata di proteste con una operazione di distruzione gratuita, senza obiettivi, per il gusto di spaccare tutto quello che poteva e, perché no, anche saccheggiare. Almeno una decina i fermati, tra loro anche ultras di Juve e Toro.

OCCASIONI PER PROVOCATORI E INFILTRATI 

Al Viminale sanno che la rabbia e la frustrazione che montano nel paese e che coinvolgono diverse categorie sociali e produttive potrebbero infatti diventare occasione perfette per chi ha interesse ad alimentare le tensioni. E, vista in quest’ottica, gli apparati di sicurezza non escludono che le manifestazioni annunciate per i prossimi giorni da chi è stato più colpito dai provvedimenti possano essere strumentalizzate e diventare l’occasione per provocatori e infiltrati di mettersi in mostra. Ecco perché, dicono ancora fonti qualificate degli apparati di sicurezza, “la questione dell’ordine pubblico è diventata molto sensibile e vanno disinnescate le situazioni più a rischio”.  Ministero e Dipartimento della Pubblica Sicurezza, inoltre, sono in costante contatto con prefetti e rappresentanti locali delle forze di polizia proprio per rimodulare la strategia e mettere in campo ogni intervento per intercettare le possibili situazioni più a rischio prima che esplodano o si trasformino in veicolo per i più violenti. Sempre nell’ottica, viene ripetuto, della “massima fermezza”.