‘Prima ti promettono i soldi e poi scappano’ | Lo Stato messo con le spalle al muro: bonus ai titoli di coda

Purtroppo quello che doveva essere un grande exploit si sta rivelando un vero flop. La situazione stenta a trovare una via d’uscita.

Ormai sono davvero tantissimi i cittadini che si informano attraverso patronati o uffici preposti affinché possano ricevere notizie relative a eventuali bonus da poter integrare al proprio sistema economico.

La corsa all’ultimo incentivo sembra essere finalizzata soprattutto perché le spese sono sempre in aumento, in modo particolare per tutte quelle famiglie con figli a carico e diverse rate da dover pagare nei mesi.

Che si tratti di affitto, di mutuo, rata della macchina o abbonamento mensile per gli sport o corsi di musica, vanno ad intaccare sempre di più lo stipendio mensile delle famiglie italiane da diversi anni a questa parte.

A volte, anche quei bonus spesa con la Social card dedicata a te, sembrano non essere sufficienti per quelle famiglie che hanno reddito pari o inferiore ai 15.000€. Nonostante questo, però, lo Stato non resta lì senza agire, anzi.

Gli aiuti dello Stato

Soprattutto dopo la pandemia da COVID-19, infatti, sembra che si stia andando sempre di più nella giusta e corretta direzione, aiutando tutti quei cittadini che manifestano difficoltà e complicazioni ad affrontare la normale vita quotidiana.

Pertanto, un aiuto e un sostegno di natura economica servono soprattutto affinché possa essere curato ogni singolo dettaglio relativo alla tranquillità delle persone e alla possibilità di arrivare alla fine del mese senza grossi patemi.

Pro e contro il nuovo Bonus 100 euro

Ormai, sembra che l’attenzione si stia concentrando sempre di più su uno dei bonus che sarebbe dovuto essere solo ed esclusivamente una novità positiva per i cittadini. Parliamo del famoso Bonus 100€, in cui ci sono fazioni a favore e alcuni contrari. Secondo quanto riportato da quotidiano.net, infatti, c’è chi lo ha elevato dicendo che porterà più soldi nelle tasche di chi ne guadagna meno, mentre per Landini si tratta solo di un Bonus Befana.

Ciò perché, stando alle parole del segretario della Cgil, produrrà pochi benefici e lo si può classificare come un mero spot elettorale voluto dal governo attuale. Insomma, sembra che la situazione faccia discutere e continuerà a far parlare tutte quelle persone che non solo fanno parte del mondo politico ma anche socio-economico per eventuali dissidi e contrasti interni futuri. Nei prossimi giorni scopriremo se, ancor prima dell’attuazione futura, possa essere rivisto e modificato.