Polemiche del 23 maggio, Orlando risponde alla Fondazione Falcone: “Alimentata sfiducia nell’antimafia”
Non si è fatta attendere la risposta dell’ex sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, alla Fondazione Falcone dopo le polemiche relative a quanto accaduto venerdì pomeriggio in via Notarbartolo nel giorno delle commemorazioni della strage di Capaci. “Ho letto con stupore la nota della Fondazione Falcone nella parte in cui vengo attaccato esclusivamente per avere espresso un’opinione che qui ribadisco: anticipare il minuto di silenzio non è mai accaduto in trentadue anni di commemorazioni. E i tanti giovani del corteo chiedevano solo verità storica oltre la verità giudiziaria spesso incompleta o depistata sulla stagione delle stragi del 92 e del 93″.
“Aver suonato il minuto di silenzio in anticipo – aggiunge Orlando – ha contribuito ad alimentare un clima di sfiducia, tensioni e divisioni nel mondo dell’antimafia che da sempre ha visto nell’albero Falcone un luogo e un momento di memoria e di impegno civile”.
“L’attacco alla mia persona – conclude Orlando – si unisce allo spazio dato a politici organica espressione di condannati per mafia quali Cuffaro e Dell’Utri. Insieme a quell’unica mia dichiarazione resa al termine della manifestazione all’albero ribadisco, oggi come in passato, il diritto di chiedere la verità storica essendo spesso la verità giudiziaria incompleta o depistata.
Ribadisco, inoltre, la necessità di contrastare non soltanto i mafiosi che sparano. Ma il sistema di potere mafioso nelle sue articolazioni istituzionali deviate. Con tutte le sue coperture politiche e con i collegamenti con trame eversive e massoneria”.